La storia di Valentina Cipriani potrebbe essere raccontata in un film. Di quelli dove la protagonista dopo mille peripezie sportive e contro ogni pronostico arriva all’happy ending finale. Nata a Latina 30 anni fa è stata uno dei talenti più cristallini degli ultimi 10 anni. Basti pensare che fa parte di quel ristrettissimo numero di atlete ad aver vinto una medaglia individuale ai campionati europei. Con lei “i mostri sacri” Vezzali, Trillini, Granbassi, Errigo e Di Francisca. Il meglio del meglio che la scherma azzurra ha offerto in campo femminile negli ultimi 20 anni. Purtroppo avere talento non è garanzia di successo. Ed infatti l’exploit europeo del 2005 è rimasta una perla isolata nella sua carriera, trascorsa tra alti e bassi. Quando sembrava però aver imboccato inesorabilmente il viale del tramonto ecco l’incontro che le cambia la vita. E’ quello con Eugenio Migliore, tecnico dell’oro olimpico Giorgio Avola, e uno dei più apprezzati allenatori nel panorama nazionale. I due si conoscevano in realtà da diversi anni ma solo ultimamente a Valentina era venuta in mente una pazza idea: quella di lasciare Roma e il suo vecchio allenatore per affidarsi alle “cure” di Migliore nella lontana Modica. Ed è così che da novembre comincia la sua vita da pendolare sportiva. Su e giù tra la Sicilia e Roma sperando di smentire tutti i gufi che le pronosticavano un inesorabile declino e le consigliavano di ritirarsi. A febbraio prima gara internazionale. Tappa di Coppa del Mondo di fioretto a Budapest. Avversaria dopo avversaria Valentina è inarrestabile. Arriva fin lassù, dove osano le aquile. Batte in finale Alice Volpi e sale sul gradino più alto del podio tra la commozione sua e del maestro Migliore. In quattro mesi dal chiodo dove appendere il fioretto al primo posto in Coppa del Mondo. Se non è un miracolo questo poco ci manca. “Stavo cercando un maestro che mi desse stimoli nuovi, avevo bisogno di una carica in piu. Andando avanti in quel modo magari avrei smesso. Molti mi dicevano di lasciare perdere ma per fortuna non mi sono mai fatta condizionare. Voglio raggiungere il mio obiettivo, che è quello di rientrare nella squadra azzurra per poi giocarmi le mie chances olimpiche”. La grinta di Valentina Cipriani è evidente. Così come l’orgoglio di Eugenio Migliore diventato anche grazie a questo exploit una sorta di Re Mida del fioretto. Dopo Giorgio Avola, Valentina Cipriani in attesa che cresca il talento di Klejvis Imerai, modicano d’Albania. “Non nascondo la mia soddisfazione per l’impresa di Budapest. Una delle più grandi della mia carriera. Valentina aveva già il talento, bisognava solo trovare il modo di tirarlo fuori e fortunatamente ci siamo riusciti subito. E’ stato un bene vincere la prima gara perché la fiducia è aumentata a dismisura. Ed era proprio la mancanza della stessa a bloccarla in pedana. Abbiamo lavorato molto sull’aspetto psicologico e tanto ancora faremo ma Valentina ha davvero le potenzialità per arrivare molto in alto”. Prossimo obiettivo la gara di Torino, forse la più sentita nel panorama nazionale: “Speriamo bene. Perché riconfermarsi al vertice è più difficile che vincere la prima volta. Ma io sono fiduciosa. Grazie a Eugenio e all’ambiente modicano sto ritrovando fiducia in me stessa”.