Il tema della crisi finanziaria e del signoraggio bancario finiscono “tradotti” in arte e arrivano alla Triennale di Milano con la mostra “L’arte al tempo della crisi”, che vede la collaborazione di ben cinque artisti iblei ovvero Arturo Barbante, Francesco Iacono e Michele Nigro di Vittoria e Maria Grazia Galesi e Gabriela Costache di Scicli; con loro anche Graziella Gangi di Aidone e Cetty Previtera di Zafferana Etnea. Gli artisti sono stati coinvolti dall’associazione SPAZIOinSTABILE di Vittoria, che circa due anni fa ha avviato il progetto “Il Dogma del Debito”, in contemporanea al progetto “Soldi d’artista” avviato dall’associazione Spazio Tadini di Milano.
“L’arte al tempo della crisi” è stata inaugurata il 28 febbraio alla Triennale di Milano e resterà visitabile fino al 23 marzo. In questi giorni si svolge infatti il festival Sguardi Altrove, che propone quest’anno una riflessione a partire dal rapporto tra arte ed economia, nell’ottica positiva che l’arte possa contribuire ad una significativa e sollecita ripresa economica.La mostra apre uno spaccato sulla crisi contemporanea di un‘area del Mediterraneo particolarmente colpita, per testimoniare l’odissea che tali Paesi stanno vivendo e dare visibilità alla risposta attiva degli artisti che con le loro opere diventano testimoni di un Chronos, Tempo, di un Topos, Luogo, e di un Logos, Pensiero, che hanno ridato slancio alla creatività e alla (ri)nascita di una progettualità nuova, come risposta alla caduta economica. Un viaggio ideale nell’arte che rilegge storie, identità e paesaggi calati nel contesto spazio temporale contemporaneo. Un esperimento significativo che intercetta le tensioni civili e culturali spontanee della gente e del cambiamento di prospettiva del futuro.
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