Bollette elettriche non pagate, in Consiglio si chiede trasparenza

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Debiti pregressi per bollette elettriche. Questo l’argomento principale trattato negli interventi di apertura del consiglio comunale, convocato in seduta ispettiva giovedì sera a Palazzo dell’Aquila. Una seduta evidentemente più moderata, dopo la bagarre che anche lunedì sera ha compromesso i lavori, un clima apprezzato sia dal presidente Iacono che dal vicepresidente Licitra. Toni morbidi, in cui le bugie dell’amministrazione “per spirito maggiormente costruttivo”, vengono definite “inesattezze”, ma attacchi diretti soprattutto nei confronti dell’assessore al Bilancio Stefano Martorana relativamente alla questione delle presunte bollette non pagate. «Debiti per i quali l’amministrazione afferma di aver fatto – sottolinea Maurizio Tumino – una transazione con la ditta fornitrice. Ma se nel 2011 e 2012 vi sono stati mancati pagamenti come si è potuto operare un impegno senza interrogare il consiglio comunale? Prima che la Giunta pervenga a fare una dilazione di pagamento quest’aula non dovrebbe riconoscere il debito come debito fuori bilancio? Opportuno capire una volta per tutte per evitare di sollevare la questione ad orologeria». Domande reiterate da Giuseppe Lo Destro: «Evidentemente qualcosa non torna. Solamente l’assessore Martorana ha potuto vedere queste bollette. Noi consiglieri fino a questa mattina abbiamo chiesto agli uffici senza una risposta. Oppure si tratta di un argomento deviante uscito fuori prima di una nuova stangata?». «Io ed il consigliere Chiavola – aggiunge Sonia Migliore – abbiamo fatto il 15 ottobre una richiesta all’ufficio Tributi per avere copia di queste bollette, o almeno un resoconto puntuale. Siamo giunti al mese di marzo e non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta scritta. Questo è grave. Mi auguro che la Procura si interessi di questa faccenda». Anche per Carmelo Ialacqua sui presunti o reali debiti in merito ai consumi elettrici della città qualcosa non torna. «Senza voler attribuire colpe – premette – ho fatto anche io alcuni riscontri. Ho abbozzato dei semplici incroci fra quanto viene dichiarato nei bilanci di previsione, e poi a consuntivo, e la stima del fabbisogno annuale contenuta nelle deliberazioni che sono state emanate ma mano che si è fatto un accordo per la fornitura elettrica. L’8 settembre 2011, per esempio, viene fatta dagli uffici comunali una convenzione Consip EE8 nella quale si afferma che sulla base di quanto fatturato nel biennio 2010/2011 il fabbisogno stimato dell’ente è di 6,2 milioni di euro. Se in bilancio, come afferma Martorana, quell’anno si sono appostati solo 5 milioni è evidente che si è determinato già uno squilibrio. Questo il gap, in crescita per la verità, anche nelle successive convenzioni EE9 ed EE10 e gli appostamenti nei relativi bilanci. Cosa non quadra? Da questi semplici raffronti i conti appaiono non tornare». Preferisce non entrare nel merito dei pagamenti l’unico rappresentante della Giunta in aula, Claudio Conti, perché non assessore al ramo.