Caos sulle funzioni dei Consorzi dei Comuni, rinviata di nuovo la riforma

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È previsto per martedì della prossima settimana il voto finale del ddl relativo all’istituzione dei liberi consorzi dei Comuni e delle città metropolitane. Ieri, contrariamente ai programmi stabiliti, l’Ars non ha completato l’esame degli articoli e si inceppata sull’art. 10 relativo alla funzione dei liberi Consorzi. Superato lo scoglio dell’art. 7 relativo alle città metropolitane, l’Ars si è occupata dell’art. 8 riscritto, che ha suscitato un lungo dibattito tra maggioranza e opposizioni e alla fine è stato approvato in questa formula: “I sindaci delle tre città metropolitane saranno eletti con modalità che saranno stabilite dal disegno di legge successivo alla riforma all’esame dell’Ars”. Filato più o meno liscio l’art. 9, sulle possibilità dei Comuni compresi nelle aree metropolitane di aderire ad altri Consorzi, i grossi problemi sono sorti sull’art. 10: si tratta proprio dell’articolo riguardante le funzioni dei liberi consorzi e delle città metropolitane. Alla fine governo ha ritirato il suo testo di riscrittura, mentre il presidente della commissione Cracolici ha segnalato la necessità di indicare già in questo articolo le funzioni e gli obiettivi dei nuovi enti di “area vasta” e ha presentato un ulteriore emendamento. Dopo l’ennesima sospensione e l’ennesima conferenza dei capigruppo il clima si è fatto incandescente: faccia a faccia durissimo tra Ardizzone e Cracolici e rinvio finale. I lavori riprenderanno domani, ma a questo punto non si voterà prima della prossima settimana.