Le tre enormi parabole svettano ormai quasi a mò di sfida nel cuore della Sicilia, all’interno della riserva naturale orientata Sughereta di Niscemi, ma la battaglia è tutt’altro che finita e dimostrazione ne è il fatto che ieri pomeriggio in 2000 sono giunti da tutta la Sicilia per rimarcare ancora una volta il loro rifiuto totale del sistema di comunicazioni satellitari ad alta frequenza della marina militare statunitense. Il lungo corteo, partito da contrada Apa, non è stato fermato né dalla pioggia né dall’autorizzazione a metà del Questore di Caltanissetta, Filippo Nicastro, e qualche momento di tensione si è vissuto quando gli attivisti sono arrivati davanti al cancello 1 della base statunitense, presidiato dalle forze dell’ordine sin dal primissimo pomeriggio, al termine di un percorso alternativo, deviato più volte e non particolarmente agevole, comunicato ufficialmente solo pochi minuti prima dell’inizio della manifestazione. Il bilancio finale parla di due feriti, un poliziotto ed una manifestante, che hanno riportato, rispettivamente ferite al volto e al collo e la frattura del setto nasale.
In testa al corteo anche Laura Barletta, attivista del comitato No Muos di Vittoria. “Dalla provincia di Ragusa siamo partiti in trenta circa ed è stato bellissimo vedere che, nonostante tutto e sebbene ai più possa sembrare una battaglia persa, alla fine in migliaia abbiamo voluto essere presenti per dimostrare che non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci anche se, secondo fonti non ufficiali, il Muos potrebbe entrare in funzione già il mese prossimo”.
Perché si è arrivati allo scontro con la polizia?
A dire il vero è stato tutto un po’ ingigantito. Non c’è stato uno scontro vero e non sono volate pietre come qualcuno ha detto e scritto. E’ successo che alcuni ragazzi hanno tentato di superare gli agenti antisommossa per arrivare ai cancelli e una manifestante è stata colpita con una manganellata.
A livello istituzionale chi vi siete trovati accanto?
C’erano il Sindaco di Niscemi ma senza la fascia tricolore, Francesco Cappello e Gianluca Rizzo del Movimento 5 Stelle, i giornalisti Antonio Mazzeo e Giulietto Chiesa e con noi sono venuti anche il Maestro Morishita della Pagoda di Comiso e il pacifista Turi Vaccaro. Presenti, inoltre, come sempre, anche le Mamme No Muos e alcuni rappresentanti dei comitati No Tav.
Con quale spirito si va avanti?
Siamo consapevoli del fatto che si tratti di una battaglia impari e spesso subentrano i momenti di sconforto ma cerchiamo di mantenere tutti il nostro ottimismo e gli avvocati dicono che possiamo vincere procedendo su più fronti e riempiendoli talmente tanto di burocrazia da portarli al punto di non farcela. Si va avanti, ad esempio, anche con il ricorso al TAR finalizzato ad impugnare la revoca della revoca di Crocetta e già molti comuni hanno deciso di mettersi insieme per essere più forti tra cui quelli di Ragusa, Vittoria e Acate. E poi si stanno già organizzando altre iniziative di protesta sul campo, una forse già a fine mese. Dovranno sempre sentire il nostro fiato sul collo.