Finché il Comune non verserà nelle casse del Caec, il Consorzio artigiano edile di Comiso, i 600 mila euro di cui è in debito da mesi, non ci sarà speranza di veder riprendere i lavori del Contratto di Quartiere, a Treppiedi Nord, ma in ogni caso per il futuro sembrano non esserci rosee prospettive: “I lavori si sono fermati ad agosto scorso – ricorda Sebastiano Caggia del Caec -, perché dei 2,4 milioni di euro di lavori già effettuati, il Comune ci ha saldato solo 1,8 milioni di euro. Il progetto era nato con l’impegno al cofinanziamento di Regione, Comune e Iacp. I soldi della Regione sono man mano arrivati, ma sugli altri fronti la situazione è piuttosto critica, per questo noi ci chiediamo dove andremo a parare. È vero che il Comune si è impegnato a prevedere in bilancio la propria quota, ma la mancanza di liquidità fa sì che ci siano questi ritardi nei pagamenti. Ben più complessa è la situazione sul fronte dello Iacp”. Se il Comune si è infatti impegnato a versare nel più breve tempo possibile questi 600 mila euro al Caec – che a quel punto sarebbe costretto in ogni caso a riprendere i lavori -, lo Iacp pare non ne abbia alcuna intenzione e che voglia addirittura avviare un contenzioso.
Nel frattempo i residenti di Treppiedi Nord si lamentano di essere stati lasciati in mezzo a un cantiere aperto, con le infiltrazioni negli appartamenti e senza caldaie. Ma al riguardo la versione del Caec è decisamente diversa: “Per quanto riguarda gli alloggi il progetto prevede solo il rifacimento delle facciate, delle pavimentazioni esterne, degli infissi e dell’impiantistica condominiale: lavori che per gran parte abbiamo già fatto. Per quanto riguarda le caldaie, noi eravamo tenuti e fornirne 100 e tante ne abbiamo installate”. I tecnici incaricati dal Comune stanno in ogni caso predisponendo una perizia di variante che ridurrà ulteriormente le previsioni di intervento, anche per far fronte all’eventuale mancanza dei fondi Iacp.
[Fonte: La Sicilia]