Ci sono tutte le condizioni perché il settore del turismo può decollare se tutti avranno la piena consapevolezza che la ricchezza del territorio va riconosciuta, tutelata e che è un bene economico che va sfruttata e utilizzata.
Ciò accadrà solo se si pongono alcune azioni mirate che vanno dall’efficienza dei servizi, dal completamento delle infrastrutture e soprattutto dalla creazione di un network che comprende tutto il Val di Noto, che secondo Ray Bondin, commissario Unesco, non dovrà più chiamarsi Sud Est.
E’ necessario insomma mettere in pratica un marketing territoriale collaborativo che mette insieme, patrimonio culturale, valori materiali e immateriali ed enogastronomia al servizio dei visitatori.
Queste, in estrema sintesi, le indicazioni che sono emerse alla fine del convegno sul tema “Modica e il Sud Est siciliano territorio per il turismo, un’opportunità per lo sviluppo” che si è concluso, stamani, all’Auditorum “Pietro Floridia” di Modica e promosso da Mida Consulting, EIRE Expo Italia Real Estate, Compagnia delle Opere e patrocinato dal Comune di Modica.
Una giornata intensa di dibattito, che ha visto presente un folto pubblico di addetti ai lavori e molti giovani, moderato da Antonello Lucifora, amministratore unico di Mida Consulting, nel corso del quale sono state poste alcune precise indicazioni per rilanciare il settore.
Michela Stancheris, assessore regionale al Turismo, ha rilevato l’importanza di un territorio capace di creare un turismo emozionale dove risorse naturali e umane sono capaci di creare un modello unico ormai riconoscibile, grazie alla fiction Montalbano, in tutta Europa. Il problema è legato all’immagine dei luoghi. Da rilanciare nelle Fiere nazionali e internazionali (la Regione ha stanziato quattro milioni e quattrocento mila euro per quest’obiettivo) di un’area sulla quale si svilupperà un progetto ad hoc che deve tenere conto, contrariamente al passato, di uno sviluppo integrato del territorio. Urgono iniziative che vedano coinvolti soprattutto i giovani e i nuovi saperi nel contesto del rilancio di un’imprenditoria turistica che a Modica è possibile grazie al Consorzio degli albergatori che ha le risorse, grazie alla devoluzione della tassa di soggiorno, per realizzare progetti importanti.
E Modica sta lavorando sulla conservazione del centro storico, come ha annunciato il vice Sindaco Giorgio Linguanti, e sul suo impareggiabile patrimonio. L’ente sta organizzando alcune sinergie con Taormina, Caltagirone, Pozzallo (porto di attracco per le navi da crociera) e Comiso come aeroporto turistico per determinare le condizioni per un rilancio della sua immagine ma ci sì muove anche nella direzione dei fondi europei.
C’è un percorso, insomma, che va ricostruito. Dopo sette anni di guerra silenziosa, sostiene Antonio Intiglietta presidente dell’Eire, che ha distrutto le imprese e provocato perdita di posti di lavoro è arrivato il tempo delle pace e quindi di rimettersi in cammino. E da qui si può ripartire attraverso alcune soluzioni sostenibili come l’albergo diffuso in un patrimonio immobiliare di grande pregio storico e culturale.
Necessario però rivoluzionare l’approccio culturale. Ray Bondin, commissario Unesco, non le ha mandate a dire. L’immagine della Sicilia è negativa. Rileva la necessità che alcune condizioni si realizzino: tutto il territorio e quindi i comuni devono fare sistema, da soli non si va da nessuna parte, è necessaria la presenza di professionalità nel settore a cominciare dalla conoscenza delle lingue e poi la necessità di avere un piano chiaro di gestione utile a governare i processi turistici.
Il Sud Est come entità geografica non esiste; meglio definirlo Val di Noto ed è il nome che dovrebbe affiancare quello dell’aeroporto di Comiso, utile strumento di rilancio della presenza turistica.
E sull’aeroscalo “Magliocco” il presidente della Soaco, Rosario Di Bennardo, ha dato buoni numeri: sono ottanta mila i viaggiatori dall’apertura a oggi e si ritiene che saranno trecento mila a fine anno.
Si stanno per aprire le tratte per Parigi, Praga, Tel Aviv, Berlino, Malta, Pisa e il raddoppio con Milano.
Secondo proiezioni in difetto circa il 60% dei viaggiatori, circa 90mila unità, sono turisti che rimangono in media tre notti in provincia che spendendo in media 400 euro a unità fanno 36 milioni di euro.
Questo si traduce in 270mila presenze turistiche in più sul territorio. Considerato che ogni 1000 pernottamenti creano un posto di lavoro, si potranno avere nell’indotto 270 nuovi posti di lavoro per migliorare i servizi turistici.
C’è un’infrastruttura di cui nessuna parla ed è la ferrovia.
Enzo Taverniti presidente della SAC, società che gestisce l’aeroporto di Catania e amministratore della Soaco, che opera nell’aeroporto di Comiso, sarebbe possibile, con investimenti mirati, velocizzare il tratto ferroviario che va da Agrigento, passa per Caltanissetta e quindi per Comiso, Ragusa, Modica e Siracusa operando sulle tratte rimodernate e con elettrotreni della serie pendolini con motori elettrici capaci di abbattere i tempi di percorrenza e quindi rendere efficaci le interconnessioni con l’aeroporto di Comiso e il porto di Pozzallo. Collegarsi ai territori è fondamentale. Il Capo dello Stato, Napolitano, giovedì 27 febbraio sarà a Catania per inaugurare il distretto Catania-Siracusa-Ragusa.
L’orizzonte presenta un’occasione da non perdere: l’Expo 2015 dove sarà presente l’agroalimentare delle province di Catania, Siracusa e Ragusa; quest’ultima in questo settore farà la parte del leone e quindi sarà un’occasione da non perdere. E sull’Expo la soprintendente di Ragusa, Rosalba Panvini ha proposto di presentare la Borda internazionale del Turismo degli iblei.
La strada da fare è ancora tanta. C’è la necessità di un recupero urbanistico di pezzi del centro storico di Modica Alta e l’esperienza del “Borgo degli Artisti” raccontato dall’arch. Angelo Cannizzaro è il paradigma di un’esperienza che può essere trasferita in altre aree in termini di rivitalizzazione della parte alta delle città e della sua periferia. Esiste però un problema di governo del marketing territoriale e del modo in cui va organizzato. Nicolò Costa, sociologo del turismo non ha dubbi. La soluzione sta nel mettere insieme e regime la conoscenza di ognuna per gestire non solo la filiera produttiva ma anche quella distributiva. Il Consorzio degli albergatori di Modica in questa direzione può fare tanto.
“Ritengo che sono state poste alcune significative condizioni per cominciare ad avviare un cammino per il rilancio turistico del Val di Noto, commenta Antonello Lucifora, nel senso che il tempo delle parole è finito.
Il prossimo convegno che promuoveremo dovrà offrire risultati concreti sulle cose che abbiamo programmato e che vanno fatte. Per quanto ci riguarda ci metteremo al lavoro coinvolgendo istituzioni, enti e professionalità perché ognuno dovrà fare la propria parte sapendo che il tempo delle attese è finito”.
[Fonte: L’Ufficio Stampa del Convegno]