La Polizia Provinciale di Ragusa ha proceduto al sequestro di una azienda zootecnica di contrada Torre Mastro a Ragusa di proprietà di un comisano, S. G., di 60 anni, per gravi inadempienze in materia di rispetto delle norme ambientali e igienico-sanitarie.
Ad allertare gli agenti del nucleo ambientale della Polizia Provinciale, un trattore che, fuoriuscendo da un fondo privato, aveva sporcato ed insudiciato con zolle di terra il manto stradale di una strada provinciale. Seguendo le tracce sull’asfalto gli agenti hanno raggiunto l’azienda zootecnica di contrada Torre Mastro ai loro occhi si sono presentati scenari apocalittici dove emergevano condizioni igienico-sanitarie terribili e di estremo degrado, con la presenza tra l’altro della carcassa di un bovino in avanzata fase di decomposizione, contenitori in eternit e la vasca, dove veniva tenuto il latte, sudicia e priva delle più elementari norme igieniche (tra l’altro allocata all’interno di locali impolverati e pieni di rifiuti di ogni genere). Approfondendo i controlli, con il coordinamento del comandante Raffaele Falconieri e con la collaborazione del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria di Ragusa, gli agenti hanno appurato che il titolare dell’azienda era sprovvisto di qualsiasi documentazione attestante le quantità di effluenti di allevamento prodotte nel corso degli anni e non aveva mai provveduto ad effettuare la prevista comunicazione di utilizzo. Stessa mancanza per quanto attiene agli scarichi delle acqua di lavaggio provenienti dalla sala mungitura e raccolta latte che venivano sversati, senza alcun trattamento, direttamente nei terreni dell’azienda. Inoltre, l’allevatore ha depositato in loco in maniera incontrollata rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi di varia tipologia quali batterie al piombo, veicoli fuori uso, metalli ferrosi, serbatoi per gas liquido, pneumatici fuori uso, carcasse di autoveicoli e motocicli. Gli agenti provinciali, considerata la necessità di evitare l’alterazione dello stato dei luoghi, hanno operato il sequestro giudiziario dell’azienda zootecnica non apponendo i sigilli per consentire il momentaneo ed esclusivo utilizzo per il benessere degli animali presenti nelle stalle (n. 37 bovini, oltre ad ovini, suini e pollame), nell’attesa delle successive determinazioni da parte dell’autorità giudiziaria. Gli accertamenti sono ancora in corso, anche per verificare la destinazione del latte prodotto nell’azienda di allevamento.