Momenti di tensione al Comune di Modica, tunisino minaccia i presenti e spacca il naso a un vigile

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Attimi di paura oggi in corso Umberto. Poco dopo le 18 Bille Jallabi, un tunisino 25enne pluripregiudicato, è comparso per la via centrale di Modica seminudo ed insanguinato. Il tunisino gridava frasi sconnesse ed è subito parso sotto l’effetto di alcool e stupefacenti. Correndo si è diretto verso Palazzo San Domenico dove ha prima aggredito un cittadino che era in attesa di parlare con il sindaco con un violento pugno e poi si è diretto verso il gabinetto di segreteria del primo cittadino. Qui nonostante i tentativi del segretario di riportarlo alla calma è entrato nella stanza del sindaco brandendo un coltello e minacciando di uccidere tutti. Il sindaco non si trovava nella sua stanza in quel momento e allora il tunisino ha messo a soqquadro la stanza rovistando tra i cassetti della scrivania dove ha trovato una barretta di cioccolato che ha mangiato seduto con i piedi sulla scrivania e continuando a minacciare. Dopo qualche minuto è andato via mentre gli impiegati comunali avevano già allertato le forze dell’ordine, in primis i vigili urbani che hanno la loro sede proprio nel piano inferiore di Palazzo San Domenico. Sceso in strada ha sferrato un cazzotto ad un operatore di polizia municipale fratturandogli uno zigomo ed è poi scappato rifugiandosi nella zona di S.Paolo. E’ partita quindi la caccia all’uomo che ha coinvolto gli stessi vigili urbani e una volante della polizia nel frattempo giunta sul posto. Attraverso le stradine secondarie è arrivato in piazza Campailla dove si è nascosto all’interno di un’autorimessa. Qua i poliziotti da una parte ed i vigili urbani dall’altra lo hanno intrappolato e messo le manette ai polsi. La follia del pregiudicato è durata poco più di mezz’ora durante la quale ha messo in allarme tutto il centro storico. Bisogna adesso ricostruire la dinamica dei fatti anche se appare verosimile una precedente aggressione subita da Billel Jallabi presso la propria abitazione nel quartiere SS Salvatore. In questo modo si spiegherebbe il sangue che ricopriva parte del suo volto e del torace. Jallabi era stato già arrestato nell’ambito dell’operazione Campailla che sgominò una banda dedita allo spaccio di droga e per altri episodi criminali riconducibili sempre al traffico di droga, ai furti e alla ricettazione. In città è conosciuto con il nome di Michele ed è solito accompagnarsi sempre ad un cane di grandi dimensioni.