Ogni anno è la stessa storia: si avvicina la primavera e, mentre i mandorli della campagna modicana fioriscono, sui sentieri di Cava Ispica cominciano a straripare le erbacce che poi qualcuno, presto o tardi, dovrà occuparsi di tirare via. Ogni anno è la stessa storia: inizia la bella stagione, cominciano ad arrivare i turisti e se sventuratamente hanno l’idea di presentarsi la domenica davanti ai cancelli del Parco archeologico di Cava Ispica rimangono sbigottiti trovandoli desolatamente chiusi.
Per tentare di risolvere una volta per tutte questi e altri “inconvenienti” che nei decenni hanno trasformato Cava Ispica da uno dei siti archeologici e naturalistici più interessanti e suggestivi dell’intera Isola in uno dei più maltrattati e, di conseguenza, anche meno conosciuti, la Soprintendenza, il Comune di Modica per una parte del parco e il Comune di Ispica per l’altra, quest’anno proveranno a ricorrere a soluzioni inedite.
Dato che la pulizia delle aree archeologiche è il problema principale, per risolverlo si è cercata anche la soluzione più immediata e più semplice: un protocollo d’intesa con il Corpo Forestale. La Soprintendenza ha già stretto con l’azienda forestale un proprio accordo autonomo, siglato tra enti di livello regionale, per la parte del Parco archeologico su cui ha diretta competenza anche per quanto riguarda la manutenzione.
Il Comune di Modica ha seguito la stessa strada anche se ha dovuto stringere un accordo di natura diversa, in forza del quale dovrà poi farsi carico di pagare il lavoro svolto dagli operai della forestale, su presentazione di uno specifico rendiconto, come del resto già avvenuto per la scerbatura effettuata in altre aree comunali e nelle scuole (proprio nei giorni scorsi il Comune ha predisposto gli atti per la liquidazione di 10 mila euro per gli interventi di novembre e dicembre). L’accordo riguarda la pulizia di circa tre chilometri di percorsi, che vanno da San Nicola a Baravitalla, in coincidenza con il vecchio sentiero che fu distrutto dalle piogge e per il quale nei prossimi mesi dovrebbe anche arrivare un nuovo finanziamento regionale di circa 600 mila euro: qui ci sono siti di estremo interesse, come la grotta dei Santi e la grotta del Principe che sono pressoché irraggiungibili senza una guida esperta. Finora gli interventi più rilevanti in questa zona sono stati fatti su iniziativa della società civile, grazie ad esempio ai campi estivi di Legambiente.
Il Comune, piuttosto, si è impegnato a reperire risorse dell’ente anche per interventi sul ponte di Baravitalla, crollato e impraticabile ormai dal 2002.
Nel frattempo due accordi diversi per Cava Ispica, uno per il Parco Archeologico che ricade nel territorio del Comune di Modica e uno per il Parco Forza che ricade sotto la competenza del Comune di Ispica, sono all’esame della Soprintendente Rosalba Panvini e dei sindaci interessati.
“Non si tratta solo di fare le manutenzioni spiega la Panvini -, ma di condividere una strategia complessiva per la tutela, la valorizzazione e la promozione di questo sito così importante. Con il Comune di Modica siamo al lavoro per un complesso accordo di carattere generale. Stiamo mettendo in campo un’ipotesi specifica, pensando di destinare il 30% degli incassi dello sbigliettamento per gli ingressi al Parco archeologico al Comune, che potrà destinare questo budget, integrato con le proprie risorse, a investimenti per la promozione del sito, oltre che per l’organizzazione di eventi culturali”. Tenuto conto che ogni anno il Parco archeologico di Cava Ispica fa registrare tra i 10 e i 12 mila visitatori, che una volta giunti qui non trovano nemmeno una brochure né una mappa che li aiuti a orientarsi e a informarsi, queste risorse potrebbero essere investite innanzitutto per i servizi turistici essenziali. C’è anche il problema del personale a disposizione, che almeno da aprile a ottobre dovrebbe essere messo nelle condizioni di lavorare anche nei giorni festivi, per tenere aperto il Parco durante l’alta stagione.
Non molto diversi i termini dell’accordo a cui pensa il sindaco di Ispica Piero Rustico: “Quando il Parco Forza era nella disponibilità del Comune – spiega – noi ci occupavamo di tenerlo sempre pulito e ordinato, oltre che sempre aperto, anche la domenica e nei giorni festivi. Da quando se ne occupa la Soprintendenza non siamo più stati in grado di intervenire. Per questo, dopo aver elevato una serie di proteste, stiamo lavorando ad una bozza di protocollo di intesa con la Soprintendenza. Io ho chiesto che sia data al Comune la possibilità di intervenire direttamente per quanto riguarda le manutenzioni, ma ho chiesto anche in cambio una serie di corrispettivi: la possibilità di ingresso gratuito per i nostri concittadini, ad esempio, e la possibilità per il Comune di disporne quando vuole per attività istituzionali e culturali. Noi saremmo anche disposti a impegnare personale comunale nella custodia del Parco. Gli accordi sono già definiti al 90% e confido che molto presto potremo sciogliere le ultime riserve e concretizzarli”.
[Fonte: La Sicilia]