“No comment”. È questa l’unica replica che il vicepresidente del Consiglio Michele Polino, trincerandosi in un improvviso silenzio, si limita a dare alla lunga e durissima reprimenda a cui lo hanno sottoposto i suoi colleghi della maggioranza, dopo l’attacco in solitaria che aveva tentato di sferrare al sindaco Ignazio Abbate, accusandolo di verticismo e inconcludenza. “Polino tradisce gli ideali del nostro progetto e di chi lo ha votato, nella politica è necessario il dialogo, non infantili e superficiali dichiarazioni sulla stampa”, avevano scritto in un documento congiunto gli altri 17 esponenti delle tre liste che sostengono l’amministrazione. Abbate, dal canto suo, ha preferito non raccogliere affatto la provocazione di Polino, lasciando che fossero i suoi “soldati” a metterlo a tacere, e ha cercato invece di minimizzare: “Da parte mia non ho avuto alcun problema con lui, anzi bisogna dire che è venuto fino all’altro ieri al Comune a rappresentarmi le sue richieste e le sue esigenze. Non do importanza a questa vicenda e in ogni caso il chiarimento è già avvenuto all’interno della maggioranza”. Evidentemente un “no” di troppo ha fatto perdere la pazienza a Polino, ma il sindaco ha preferito rispondergli coi fatti anziché con le parole, facendo pubblicare immediatamente il bando per il microcredito e dando ai suoi consiglieri un’arma in più per smentire e isolare il suo novello antagonista, il quale nei prossimi giorni – e al più tardi alla prossima seduta del Consiglio – dovrà certamente decidere se confermare il suo allontanamento o rientrare in buon ordine.
Ma se questa vicenda è servita da un lato per far serrare i ranghi alle truppe di Abbate, dall’altra ha fornito un assist imperdibile all’opposizione per correre all’attacco, a maggior ragione perché il momento di imbarazzo che ha causato ha fatto saltare per due giorni di fila le sedute del Consiglio comunale. Secco il commento dell’esponente di Sel Vito D’Antona: “I consiglieri della maggioranza, che rispondono alle dichiarazioni del consigliere Polino, dovrebbero innanzitutto spiegare ai cittadini ed ai propri elettori perché non si sono presentati in Consiglio comunale, impedendone lo svolgimento. Quello che sta emergendo è la consapevolezza che dietro le apparenze, i proclami e gli annunci, i problemi della città di Modica sono ancora tutti da risolvere. Confermiamo il nostro giudizio politico sulla inadeguatezza dell’Amministrazione. Il pubblico ed esplicito dissenso di questi giorni nella stessa maggioranza dovrebbe indurre il sindaco a capire che la campagna elettorale è finita e che ci sono i tanti difficili problemi da affrontare e risolvere, rispettando e non mortificando il Consiglio e i consiglieri”. Non da meno il commento del consigliere Tato Cavallino: “E’ la fotografia di quanto in questi mesi è stato da me sostenuto riguardo all’azione accentratrice che il primo cittadino si ostina a portare avanti. Il sindaco non si raccorda e raffronta nemmeno con il presidente del Consiglio comunale e sembra che anche il rapporto tra sindaco e assessori non sia paritario; in alcune occasioni è stata chiara la mancanza di informazione e gli assessori hanno quasi il veto a rispondere alle interrogazioni. Sarebbe opportuno – conclude Cavallino – che il Sindaco mettesse da parte i personalismi, cominciasse a programmare il futuro della città”.