I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ragusa hanno ottenuto un piccolo ma importante risultato nella quotidiana lotta al crimine nel capoluogo ibleo.
Ieri mattina il collegio giudicante composto dai giudici dott. Claudio Maggioni, dott. Andrea Reale e dott. Giovanni Giampiccolo, rispettivamente Presidente e membri del collegio giudicante della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Ragusa, hanno inflitto la misura di prevenzione della Sorveglianza speciale a un noto pregiudicato diciannovenne ragusano (D.S.) ritenuto socialmente pericoloso e quindi sanzionato con un anno e sei mesi di sorveglianza speciale e duemila euro di cauzione di buona condotta.
Il giovane ragusano, che a discapito dell’età vanta un curriculum di furti, spaccio e rapine di tutto rispetto. Da ultimi, oltre ai furti commessi da minorenne, a maggio scorso gli stessi militari che hanno avviato la segnalazione per la sorveglianza al Procuratore della Repubblica, dott. Carmelo Petralia, lo avevano arrestato a via Zama mentre portava della marijuana da Catania con due compari. Per sua sfortuna, al bar di via Zama s’erano appena incontrati due commilitoni della Stazione CC di Ibla che, visti i tre ragazzotti e riconosciuto l’odierno sorvegliato, avevano chiamato rinforzi e, controllati i bagagli avevano trovato l’”erba”. La Squadra Volanti lo aveva poi arrestato per rapina in un noto negozio di elettronica dove aveva aggredito la guardia giurata per tentare la fuga dopo un furto. Già sottoposto all’avviso orale, non aveva mutato condotta di vita e anzi era stato ulteriormente tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale ed era stato ripetutamente pizzicato a violare gli arresti domiciliari (con diverse segnalazioni per evasione e relative proposte d’aggravamento).
Il Procuratore della Repubblica, condividendo appieno l’informativa dei Carabinieri, aveva proposto alla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale la misura. Il collegio giudicante ritenendo il soggetto pericoloso e dedito a traffici delittuosi, ha irrogato la sorveglianza che al momento rimarrà sospesa e sarà applicata quando il giovane terminerà la custodia cautelare cui è sottoposto per i reati commessi nel 2013. La sorveglianza, infatti, come logica vuole, non si applica mai congiuntamente a sanzioni più afflittive ma si va ad attivare dal giorno successivo al termine degli arresti domiciliari (o della pena).
Ci si augura che il giovane decida di cambiar condotta e stile di vita poiché ora, con la sorveglianza speciale, ad ogni sgarro sarà perseguito e quindi tale misura è un implicito invito a decidere che tipo di vita egli vorrà fare da grande, poiché al momento, pagare le sue pene, il ragazzo potrebbe ancora essere in tempo per ripartire da capo con una vita pulita e lontana dal crimine, cosa che i carabinieri auspicano.