Tamburini ha deciso: il Palazzo della Giustizia di Modica non verrà utilizzato.
Non verrà tenuta in alcuna considerazione, dunque, la possibilità data dall’ordinanza del Cga di Palermo, con cui è stata sospesa l’efficacia esecutiva del decreto ministeriale sulla soppressione del Tribunale di Modica, nella parti in cui limitava l’utilizzo del Palazzo di Giustizia ai soli affari civili pendenti, e con cui è stato precisato che “il Presidente del Tribunale di Ragusa dovrà comunque assumere, nei sensi che riterrà opportuni, le determinazioni di sua competenza sulle modalità di utilizzazione dell’edificio, purché entro i limiti temporali fissati dal provvedimento ministeriale impugnato”. E non verrà tenuta in alcuna considerazione l’istanza dell’ordine degli avvocati di Modica, che ha chiesto una “immediata, più ampia e migliore utilizzazione” del Palazzo di Giustizia che, alla luce di quella ordinanza, “può essere integralmente utilizzato nella misura e con le modalità più ampie possibili al servizio dell’attività giurisdizionale del Tribunale di Ragusa”.
Ampie e articolate le motivazioni addotte da Tamburini, dopo la “pausa di riflessione” che aveva chiesto. Le ha esplicitate in una lettera inviata al Capo dipartimento dell’organizzazione del Ministero, al Presidente della Corte d’Appello, al Procuratore generale di Catania, ai presidenti degli ordini degli Avvocati di Ragusa e Modica.
“Il trasferimento di uno o più settori della giurisdizione civile e/o penale dal Palazzo di Giustizia di Ragusa a quello soppresso di Modica – scrive Tamburini – comporterebbe notevoli disservizi (con inevitabile allungamento dei tempi della giustizia per la necessità di comunicare a tutte le parti dei procedimenti penali e/o civili il nuovo luogo e tempo delle udienze) oltre a non trascurabili impegni di spesa per il necessario trasferimento di fascicoli e archivi con la certezza di dovere provvedere a identiche operazioni da ripetere all’incontrario alla scadenza del limite temporale non remoto previsto dal decreto ministeriale (due anni a decorrere dal 13 settembre 2013)”. “L’eventuale iscrizione a ruolo nella sede di Modica – aggiunge Tamburini – dei nuovi affari civili e/o penali ivi trasferiti creerebbe ulteriori disservizi, oltre a spese non indifferenti, dal momento che si dovrebbero ricreare a Modica degli accorgimenti informatici”.
Alla luce di tutte queste considerazioni, Tamburini ha disposto che presso il palazzo di giustizia del soppresso Tribunale di Modica “siano trattati i seguenti procedimenti ivi pendenti alla data del 13 settembre 2013: cause civile, cause di lavoro e previdenza, cause della sezione specializzata agraria, procedimenti cautelari ante causam, possessori e reclami, procedure concorsuali, esecuzioni immobiliari, volontaria giurisdizione monocratica e giudice tutelare”. Tamburini ha disposto inoltro “lo svolgimento in via esclusiva presso la sede del tribunale di Ragusa del servizio giudiziario relativo agli altri settori della giurisdizione, nonché l’iscrizione e la trattazione degli affari sopravvenuti successivamente al 13 settembre 2013”.
Sembrano sfumare, dunque, le speranze di veder nascere a Modica una sezione staccata del Tribunale di Ragusa, anche se, forti della vittoria al Cga, c’è da aspettarsi che gli avvocati modicani non demorderanno.