La stagione dei congressi e delle primarie in casa PD sembra davvero non finire più e rischia di far passare in secondo piano le esigenze vere di quei territori che i democratici dicono di voler ascoltare e dai quali affermano di voler ripartire. Di programmi e contenuti se ne leggono e sentono pochi, tutto sembra ruotare intorno ad un’unica parola: unità. Unità dei valori, collegialità delle decisioni, condivisione del percorso da portare avanti per aiutare il Paese ad uscire da questo drammatico stato d’empasse. Li predicava Crocetta prima di diventare Presidente della Regione, li chiedeva Renzi prima di diventare segretario nazionale del partito e su di essi sembra essere costruita la campagna elettorale di chiunque aspiri ad una posizione di vertice in casa PD. Non poteva di certo fare eccezione Fausto Raciti, candidato alla segreteria regionale giunto stamani a Vittoria in vista delle (neanche a dirlo!) primarie del 16 febbraio insieme a Mila Spicola che, in caso di vittoria, sarà la sua vice.
Raciti, Deputato e Segretario Nazionale dei Giovani Democratici (carica che lascerà se eletto), arriva alle primarie aperte forte del 66% delle preferenze ottenute al voto nei circoli dove ha letteralmente seminato il segretario uscente Giuseppe Lupo che si è fermato al 22%. Il candidato dell’area Renzi-Cuperlo ha affermato che per il partito è arrivato il momento di scegliere se stare dalla parte del problema o da quella della soluzione. “La seconda è di certo la strada più difficile ma è quella che vogliamo perseguire per far ripartire la crescita e lo sviluppo, combattendo una burocrazia che ha raggiunto livelli asfissianti e una pessima gestione della spesa pubblica”.
Cosa ti ha insegnato l’esperienza di guida dei GD?
Che ciò che fa la differenza è l’avere un progetto politico serio da realizzare in squadra.
Dite che il PD deve tornare al centro del dibattito politico in Italia ma cosa vi manca per farlo concretamente? Avete Letta e Renzi a Roma e Crocetta a Palermo!
Mancano il mettersi allo stesso livello dei problemi del Paese e un vero progetto di cambiamento per la Sicilia.
Qual è stato il quid in più che ti ha permesso di attestarti al 66% al voto nei circoli?
Il messaggio di unità e rinnovamento che abbiamo voluto lanciare sin dall’inizio.
Venendo alla cronaca dell’incontro mattutino nella sede del circolo vittoriese del PD che ha aperto la giornata iblea di Raciti (il quale ha poi raggiunto Comiso, Chiaramonte Gulfi e Scicli per arrivare a Ragusa in serata) c’è da dire che ad aprire i lavori è stato il delegato provinciale Fabio Nicosia che ha denunciato come Vittoria veda ormai troppo lontani sia Roma che Palermo e come, dopo l’abolizione delle province, avverta fortemente il bisogno di un ente intermedio per dare risposte ai problemi della gente e su agricoltura e turismo in primis. “Vittoria non è solo un bacino di voti – ha dichiarato – la fortunata campagna elettorale di Crocetta è partita da qui ma poi l’abbiamo visto allontanarsi sempre di più”.
Il segretario cittadino Francesco Cannizzo ha auspicato una massiccia partecipazione giorno 16 augurandosi però, dall’indomani, un percorso comune per vincitori e vinti mentre per il segretario provinciale Giovanni Denaro “la rivoluzione non si fa solo con i tagli ma dando risposte agli enti locali”.
Infine Mila Spicola. “Da insegnante conosco i problemi della società – ha dichiarato – La Sicilia non deve più essere la periferia della speranza, il nostro avvenire dev’essere qua, nei luoghi meravigliosi che abbiamo anche avuto modo di osservare bene oggi lungo la strada per Ragusa”.