Il Consiglio approva il nuovo Piano di riequilibrio

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Dopo sei ore di lavori, il Consiglio comunale ha approvato stanotte il nuovo Piano di riequilibrio finanziario, che rimodula il precedente, datato 30 dicembre 2012. La maggioranza per intero ha dato voto favorevole, l’opposizione si è divisa tra 4 astenuti e 1 contrario (Cavallino).

Del resto era stata piuttosto chiara, ieri, la premessa dell‘assessore al bilancio Enzo Giannone alla sua relazione: la rimodulazione o il dissesto. Giannone ha annunciato infatti ufficialmente che il Comune ha già dieci giorni fa ricevuto una comunicazione da parte della Sottocomissione Ministeriale “che – ha detto l’assesore – ha evidenziato la mancanza di elementi fondamentali nella prima stesura del Piano approvata dal Consiglio il 30 dicembre 2012. Mancanze – ha aggiunto – dettate dalla troppa fretta della passata amministrazione, non foss’altro che perché si era in condizioni difficili e si doveva evitare il dissesto: quel Piano si è rivelato una accozzaglia di numeri fine a se stessa, priva dell’adeguato supporto delle misure da intraprendere per realizzare gli obiettivi”. Un annuncio che non ha mancato di suscitare scalpore: “Da giorni si vocifera di questa lettera – ha tuonato il consigliere di opposizione Tato Cavallino Cavallino – ma nessuno ha avuto la possibilità di vederlo, non è stato portato in commissione, non è stato portato all’attenzione dei consiglieri”.
Più che dall’esigenza del nuovo sindaco di rimodulare il Piano sulla base delle proprie esigenze programmatiche, la necessità del nuovo strumento finanziario è stata dunque dettata da una vera e propria spada di Damocle: martedì l’amministrazione ha già un’audizione fissata alla Corte dei Conti per ridiscutere la posizione dell’ente.
Rispetto alla proposta approvata in Giunta lo scorso 16 dicembre, l’amministrazione ha portato un emendamento che ha accolto le indicazioni del Collegio dei revisori dei Conti, affinché il loro parere potesse essere favorevole. “Innanziutto – ha detto la presidente del Collegio Anna Maria Aiello – abbiamo suggerito di correggere la stima Imu per le seconde case, da 12,3 a 7,8 milioni già dal 2013, il più vicino possibile ai dati delle riscossioni. Più in generale, abbiamo suggerito di fare riferimento non ai dati del bilancio di previsione 2013, ma ai dati del preconsuntivo aggiornato a oggi stesso. Quest’ultimo restituisce un risultato di amministrazione di 5,5 milioni: l’abbatimento del 23% del disavanzo che si realizza rispetto all’anno precedente è in linea con quanto richiesto dalla Corte dei Conti”.
“Abbiamo lavorato sul consuntivo – ha precisato il sindaco Ignazio Abbate – per poter fornire alla Corte una base di dati quanto più completa e certa possibile. Siamo all’inizio della nostra amministrazione e vogliamo dare un’impostazione solida al nostro lavoro”.
Proprio i contenuti dell’emendamento hanno suscitato le perplessità dell’opposizione: “Una così repentina riduzione delle previsioni di entrata, per una differenza di quasi 5 milioni tra gli schemi allegati alla delibera e quelli allegati all’emendamento – ha detto il consigliere del Pd Ivana Castello – sembra una sorta di magia operata dal sindaco, che non comprendiamo e non ci convince”. “Resta valido – ha replicato comunque l’assessore Giannone – il nostro intento di combattere l’evasione fiscale: la riduzione nelle previsioni di entrata, in particolare nel gettito Imu, è stata indicata dai revisori, anche alla luce della quota trattenuta dallo Stato”.

Alla fine i 18 consiglieri di maggioranza hanno dato voto favorevole. Si sono astenuti i quattro consiglieri del PD e di Sel con questa motivazione: “Dimostriamo la ferma volontà  di scongiurare il dissesto finanziario, ma anche la contemporanea presa di distanza da un’azione politica inadeguata e priva di organicità e consistenza. I documenti piano riequilibrio e parere dei revisori contabili ci sono pervenute solo a consiglio iniziato: perciò non ci è stato possibile esaminare il documento con un tempo congruo. Inoltre la prima stesura del piano non ha avuto un parere favorevole dei revisori contabili, che è arrivato solo alla seconda stesura,  abbassando l’entrata dell’IMU da 12,3 a 7,7 milioni, come avevamo detto che bisognava fare già in fase di bilancio di previsione”.

Tra le altre cose, sono stati bocciati gli emendamenti presentati dall’opposizione, tra qui quello sulla riduzione delle indennità degli amministratori almeno fino all’approvazione del Piano da parte della Corte dei Conti.