L’amministrazione comunale ha come obiettivo la riscossione di almeno il 70% dei tributi comunali, l’opposizione la mette in guardia ricordando che dei 12,3 milioni di Imu previsti nel Bilancio 2013 ne sono stati incassati appena 9 milioni. Ma quante sono, in effetti, le somme che il Comune riesce a riscuotere ogni anno?
La questione non è irrilevante: i numeri reali svelano quanto ampia effettivamente sia quella fascia di evasori a cui l’amministrazione sostiene di voler dichiarare guerra, innanzitutto cominciando con l’esternalizzare, a partire dal 2014, la “riscossione coattiva” dei ruoli (in cambio di un aggio del 10% per il concessionario).
I dati sulla capacità di riscossione nel triennio 2010-2012, certificati dagli uffici e riportati negli allegati al nuovo Piano di riequilibrio all’esame del Consiglio comunale, vanno da un minimo del 23,5% a un massimo del 51,49%. In particolare, per quanto riguarda le entrate del titolo I (quelle tributarie, come Imu, Irpef, Tarsu) la capacità di riscossione è stata del 51,49% nel 2010 (cioè sono stati riscossi solo 9,8 su 19,1 milioni di euro accertati), del 31,17% nel 2011 (8,2 su 26,5 milioni), del 46,66% nel 2012 (8,8 su 18,9 milioni). Per quanto riguarda invece le entrate del titolo III (quelle extratributarie,ovvero i proventi dai servizi pubblici) la capacità di riscossione si abbassa al 25,08% nel 2010 (2,3 su 9,2 milioni), al 24,38% nel 2011 (2,1 su 8,7 milioni) e al 23,50% nel 2012 (1,4 su 6,1 milioni).
Se poi si vanno a leggere i dati relativi ai singoli tributi, si scopre che i cittadini modicani sembrano ormai rassegnati al pagamento dell’imposta sulla casa, mentre non ne vogliono sapere, ad esempio, delle tasse sui rifiuti e sull’acqua. Nel 2010 e nel 2011 l’allora Ici ha fatto registrare percentuali di riscossione pari rispettivamente al 92,22% e al 94,4%, così come la nuova Imu è stata riscossa per il 92,18 nel 2012: per quanto riguarda il 2013 risulta riscossa al 97,38% l’Imu sulla prima casa, mentre – come si diceva – va molto a rilento la riscossione di quella sulle seconde case. Per quanto riguarda la Tarsu, mentre è stato saldato quasi tutto il 2010, nel 2011 è stato riscosso solo il 68,5% del ruolo, nel 2012 il 58,24%, nel 2013 solo il 35,29%: in questo caso è probabile che si sia determinata un po’ di confusione dopo la sospensione di tutte le ingiunzioni di pagamento, stabilita a luglio scorso per via della necessità di una verifica sul ruolo. Ancora più basse le riscossioni per l’acquedotto: 38,94% nel 2010, 13,52% nel 2011, 39,73% nel 2012 (il 2013 dev’essere ancora fatturato). Dei proventi sulla pubblicità e le affissioni, inoltre, il Comune riesce a riscuotere solo il 44,40%.
Di certo la disponibilità dei cittadini a pagare non è incoraggiata dall’incremento delle tariffe: dopo gli aumenti del 2013, ovvero quello dell’aliquota Imu dallo 0,76% allo 0,86% e dell’addizionale Irpef dallo 0,6% allo 0,8%, nel 2014 si prevedono aumenti del 10% sull’imposta pubblicitaria, le affissioni e l’occupazione del suolo pubblico.
Nel corso del nuovo anno si conosceranno anche i dati relativi alla tassa di soggiorno, introdotta nel 2013, i cui proventi dovrebbero per il 90% andare direttamente al Consorzio degli operatori turistici.
Legato ai risultati della riscossione dei tributi resta il parere del Collegio dei revisori dei conti al Bilancio di previsione 2013. Al momento dell’approvazione, infatti, i revisori avevano vincolato il loro parere favorevole al monitoraggio sui risultati delle effettive riscossioni rispetto alle previsioni di entrata (in particolare per quanto riguarda quella dell’Imu, che era stata aumentata da 7,8 a 12,3 milioni). Dato che il Collegio non ha ricevuto in tempo i documenti richiesti per il monitoraggio e la conferma del parere, quest’ultimo nei fatti risulta negativo. Secondo il sindaco Ignazio Abbate, però, si è trattato solo di un disguido nella trasmissione dei verbali e i risultati sarebbero in linea con le stime preventivate.