Un “Patto per la Città”, attraverso una agenda delle priorità condivisa e un’altrettanto condivisa assunzione di responsabilità: così 11 consiglieri di quella che è stata fin qui l’opposizione al sindaco Franco Susino, gli tendono la mano per tirarlo fuori dal pantano della ricomposizione della Giunta.
Dentro ci stanno Pd, Scicli Bene Comune, Gruppo Misto, Pds-MpA. I primi segnali in tal senso erano già arrivati da Scicli Bene Comune, che aveva spiegato: “Se Susino viene in Consiglio con la disponibilità di un cambiamento sostanziale e programmatico, potremmo essere disponibili ad un atteggiamento positivo e di dialogo”. Anche il Partito Democratico, che giusto domenica scorsa si è riunito in Assemblea, si era detto disponibile a dare una mano. Il fronte, però, è compatto nel voler dettare la nuova agenda dell’Amministrazione e anzi già individua le tematiche su cui ritiene “improcrastinabile un intervento chiaro, netto, decisivo ed in tempi brevi”: risoluzione disagi Tares e relativa analisi dei costi del servizio; riorganizzazione del servizio rifiuti “Verso rifiuti zero”; regolamento tributi con eventuale compensazione; realizzazione Parco extra urbano Truncafila; revisione PRG; approvazione Piano Particolareggiato Centro Storico; piano alienazione beni immobili; riorganizzazione uffici e servizi; Patto dei Sindaci utilizzo delle risorse in modo trasparente e funzionali; progetto per i Servizi sociali e scolastiche; utilizzo razionale e funzionale dei beni immobili e strutture sportive di proprietà comunale; attuazione delle linee di finanziamento già avviate, attivando una cabina di regia per l’intercettazione di finanziamenti.
Mentre si accorciano le distanze con l’opposizione, si allungano quelle con la “fu” maggioranza. Il coordinatore delle liste civiche Patto per Scicli e Liberi e Concreti, Giovanni Savà, che ha detto: “Affidiamo al primo cittadino e ai suoi nuovi sostenitori ogni responsabilità su tutte le conseguenze che sul piano finanziario oltre che politico si registreranno da questo momento in poi, compreso il paventato e mai auspicato dissesto del Comune”.