Massima disponibilità da parte del ministro Anna Maria Cancellieri a valutare ancora e con maggiore attenzione il caso dei Tribunali Modica-Ragusa. Si è concluso nel tardo pomeriggio di ieri – e con uno spiraglio ancora aperto nella direzione della speranza – il vertice romano tra il ministro della Giustizia e il Comitato pro Tribunale di Modica, rappresentato dall’avvocato Enzo Galazzo, che é stato accompagnato in questo incontro dal sindaco di Modica Ignazio Abbate e dal presidente del Consiglio Roberto Garaffa. La Cancellieri ha rassicurato la delegazione rispetto al fatto che conosce alla perfezione e tiene in debita considerazione la situazione del Tribunale di Ragusa, con tutti i limiti strutturali dell’edificio che attualmente ospita le aule giudiziarie e di quelli che il Comune di Ragusa dovrebbe eventualmente individuare per rendere sostenibile l’accorpamento: il tutto a frutto delle innegabile efficienza e modernità che invece sarebbero assicurate dal Palazzo della Giustizia di Modica. Nessuna promessa, dunque, ma se non altro l’impegno da parte del ministro e dei suoi sottosegretari a fare un ulteriore approfondimento sulla questione, che fa tornare a casa fiduciosa la delegazione modicana. Rispetto ai precedenti incontri ieri c’era infatti una novità importante di cui discutere: la possibilità di far sì che il Palazzo della Giustizia di Modica possa continuare – se non altro – ad ospitare una sezione distaccata del Tribunale di Ragusa, se la Regione siciliana accetterà di farsi carico delle spese di manutenzione e funzionamento. Questa condizione è infatti chiaramente prevista dal comma 397 della Legge di Stabilità dello Stato (Legge 147/2013), in presenza di una convenzione Stato – Regione. E la disponibilità della Regione siciliana ad assumere questo impegno, dovrebbe in teoria essere garantita dalle promesse che il Governatore Rosario Crocetta ha fatto allo stesso Comitato, nel corso di un incontro del 7 gennaio scorso. In quell’occasione Crocetta ha ufficialmente comunicato alla delegazione modicana, di aver già nei mesi scorsi formalizzato al Governo Nazionale la disponibilità della Regione.
[Fonte: La Sicilia]