Il Consiglio “temporeggia” ancora sulle Unioni civili

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La maggioranza di Palazzo dell’Aquila, almeno il maggior gruppo consiliare, ha perso una grande occasione. La seduta del Consiglio di lunedì sera, seccamente terminata al secondo punto all’ordine del giorno, ha lasciato l’amaro in bocca a tutti coloro i quali attendevano un pronunciamento del Comune circa il Registro amministrativo delle unioni civili. Una tematica posta all’attenzione del massimo consesso cittadino dallo scorso 2 ottobre, data in cui la Giunta deliberò in merito al Regolamento comunale. Eppure, dopo aver discusso il provvedimento in Prima commissione ed aver calendarizzato ad inizio gennaio il punto, alcuni consiglieri hanno sostenuto che i tempi per procedere al dibattito in aula erano ancora acerbi e che la cittadinanza non aveva avuto modo di essere coinvolta. C’è da domandarsi come mai si siano aspettate le ore 23:00 del 20 gennaio 2014. La cronaca dei lavori consiliari racconta di una pubblica assise pronta a dibattere per 6 ore circa gli atti di indirizzo al bilancio di previsione 2013, rispolverando temi già ampliamente discussi lo scorso novembre in fase di approvazione dello strumento finanziario. Altro argomento sul quale, in modo particolarmente accurato i consiglieri Giorgio Massari del Pd e Maurizio Tumino del PdL, si è lungamente discusso è stato l’approvazione del regolamento dell’Archivio storico, un atto risalente al 24 aprile 2013. Spesi sia i minuti per il primo intervento che quelli per il secondo, infine ben 12 gli emendamenti presentati, atti per la quale formulazione il consiglio comunale è stato sospeso. Tra questi molto curioso come quelli firmati dallo stesso Massari non siano stati firmati dall’altro componente del Partito democratico presente in consiglio. In un tandem di dichiarazioni, Massari e Tumino hanno esposto i rispettivi emendamenti, raccogliendo anche qualche approvazione.

Prima di incardinare il terzo punto, innegabilmente l’argomento clou della seduta, Mario Chiavola di Megafono, per mozione, ne ha chiesto il rinvio per non vanificare il lavoro dei consiglieri pronti a sfoggiare interventi scrupolosamente preparati in tema da tempo. «Un argomento di importanza particolare – ha affermato – che tratta temi etici particolari, che verrebbe sminuito da un dibattito in ora tarda». Palla colta al balzo dal consigliere Giorgio Massari il quale ha aggiunto che per una materia di così grande rilevanza chiederà di convocare una Conferenza di capigruppo per concordare una regolamentazione apposita dei tempi di intervento previsti per regolamento. Il presidente Giovanni Iacono, sospendendo la seduta e consultando brevemente i capigruppo presenti, ha infine annunciato che si è concordato di rinviare il punto al 28 gennaio e che all’unanimità si è deciso di chiudere il Consiglio. In tutto questo, nessuno dei Cinque stelle è intervenuto.