“Sempre più spesso ci troviamo di fronte a notizie di cronaca, su scala provinciale, regionale e nazionale, che documentano episodi di randagismo, che mietono vittime, nostro malgrado. Purtroppo il fenomeno in questione non si può debellare con un colpo di spugna o con un semplice servizio, seppur efficace. L’intervento che mi sono sentita in dovere di compiere, in qualità di Commissario straordinario della sezione provinciale dell’Enpa di Ragusa, è stato dettato dal recente caso registratosi alla zona industriale del capoluogo, come comunicato nelle cronache locali. Ebbene, mi corre l’obbligo di chiarire che l’impegno da parte dell’Enpa è stato, è, e sarà massimo, ma certamente non può essere risolutore. Grazie all’Amministrazione comunale, non dimenticando ovviamente quanto posto in essere anche dalle amministrazioni passate, la collaborazione tra l’ente e l’Enpa è stato sempre fattivo. Proprio negli ultimi quattro mesi, con scadenza gennaio 2014, e speriamo con possibilità di rinnovo, l’Enpa ha svolto con le proprie 45 guardie zoofile. A seguito della convenzione sottoscritta con il Comune, un servizio quotidiano nel territorio del comune di Ragusa. Un servizio di controllo, monitoraggio, ma anche di censimento per la microchippatura, per debellare casi di maltrattamento di animali e per dirimere le problematiche all’interno di condomini dove vivono persone con cani. Nel quotidiani servizi di controllo, abbiamo cercato di alleviare il carico di lavoro di cui è investito il corpo di Polizia Municipale che ha svolto anche questo servizio, con grandissimo spirito di abnegazione e professionalità. Ma sarebbe improduttivo, considerati i numerosi e variegati compiti di istituto, poter pensare che la Polizia Municipale possa anche assolvere a questo, considerato che prima ancora di giungere alla fase operativa di cattura di randagi, c’è un lungo e articolato servizio di perlustrazione e di monitoraggio. Le guardie zoofile hanno cercato di limitare “i danni”, tant’è che, al di là delle stime numeriche, i casi in cui sono stati coinvolti cani randagi sono piuttosto contenuti. Sappiamo che alla zona industriale di Ragusa è presente un “branco”, e il nostro impegno per circoscrivere tale fenomeno è massimo, al pari di quanto quotidianamente compiamo non solo in città, o nelle periferie, ma anche nelle zone rurali, dove l’incidenza della presenza di randagi è considerevole, ma tenuta sotto stretta osservazione. Riteniamo dunque, in alcuni casi ingeneroso sminuire il lavoro che le guardie zoofile svolgono e riteniamo che l’Amministrazione comunale, seppur insediata da appena sei mesi, abbia già compiuto un importante passo avanti nell’affrontare questa problematica che, mi permetto di ricordare, riguarda tutto il territorio nazionale. Ritengo, dunque, di poter assicurare che il nostro impegno continuerà ad essere massimo e costante, disponendo sin d’ora un servizio ancora più mirato in zone del comprensorio ragusano, nel caso specifico, dove potrebbero proliferare di questi casi”.
Giovanna Schembari
Commissario straordinario Enpa, sezione provinciale di Ragusa