Presenti venti consiglieri la seduta si apre con l’argomento relativo alla discussione sugli strumenti urbanistici per lo sviluppo di Modica: variante al Prg e centro storico così come richiesta dal consigliere – assessore Giorgio Belluardo e altri cinque consiglieri comunali: Caruso, Armenia, Rizzarello, Arena e Grassiccia.
L’assessore all’urbanistica, Giorgio Belluardo illustra lo stato dell’arte sull’iter della variante al Prg. Informa che ci sono 393 richieste di osservazione alla variante al Prg, che ha nell’arch. Salvatore Monaco il suo Rup.
L’amministrazione comunale verificato che all’interno non c’è una professionalità adeguata a rispondere ai rilevi dei cittadini, ha deciso di affidarsi ad un professionista esterno.
L’assessore ha avuto contatti con l’assessorato al territorio a Palermo e ha già avviato un’interlocuzione utile. Valuta che l’importanza del PRG è nello sviluppo ordinato della crescita del territorio: oggi è uno strumento legislativo di gestione del territorio comunale ed è un progetto architettonico del piano urbano della città. Deve regolare lo sviluppo commerciale, edilizio e sociale di Modica. Oggi ci sono due piani regolatori vigenti: quello del 1977 e quello approvato dal commissario nel 2013.
Vigono le norme di salvaguardia su un territorio che rallentano lo sviluppo edilizio; territorio che va rivisto atteso che si denota scarsa sensibilità urbanistica. Espansione senza alcuna attenzione per le strutture e l’assenza di un piano particolareggiato del centro storico, di un piano commerciale.
La cartografia utilizzata dal tecnico progettista, Giuseppe Rodriquez non è stata fatta su una cartografia aggiornata.
Le carte tecniche non tengono conto di alcune elementi come il restringimento del mercato edilizio e di alcune fondamentali norme urbanistiche in termini di contenimento di energia.
E’ comunque questo Prg è una realtà che poi potrà essere modificata con un aggiornamento cartografico dal 2004 ad oggi. Una base che presenta un assetto viario diverso. Con un piano approvato si possono integrare modifiche in modo più spedito. L’amministrazione e la maggioranza hanno lavorato per portare a termine l’iter del Prg con la visualizzazione delle osservazioni; poi il dato finale è quello della verifica delle osservazioni e quindi il passaggio al CRU (commissione regionale urbanistica) per il parere finale.
A breve sarà sottoscritto un protocollo d’intesa con la Università di Palermo per la istituzione di un laboratorio per in piano di recupero del centro storico per poi portarlo in consiglio e determinare tutte le condizioni per avere finanziamenti europei per gli interventi necessari.
Il consigliere Giovanni Scucces evidenzia come il primo firmatario della richiesta di discussione in consiglio è proprio dell’assessore e questo è un fatto strano.
La relazione dell’assessore gli è sembrata una lezione di urbanistica; ritiene che è necessario parlare di Prg, argomento che riguarda la città senza colori o fazioni.
Il Sindaco Abbate nel comizio elettorale ha giudicato che il Prg è vecchio, fatto su carte del 2004.
Su questo è d’accordo. Non lo è sul fatto che qualcuno dica che si potrebbe adeguare. Tutte le anomalie su che cosa si possono sistemare? Su carte che sono superate? Bisognava azzerare il Prg ed entro un anno, con professionalità locali coordinate dall’esterno, rifare un nuovo documento urbanistico. Quello approvato non si può più recuperare. Operare su un Prg arrangiato si fa ancora più danno. Il centro storico della città poi merita un piano regolare a parte. Invita l’amministrazione a darsi carico di questa questione.
Il consigliere Tato Cavallino rileva che il sindaco ha fatto marcia indietro sul Prg rispetto alle posizioni assunte in campagna elettorale. Ovvero che quel piano approvato non è adeguato alla realtà!
Così la pensava il primo cittadino che oggi ritiene che potere sistemare quello che c’è. Riteneva che in questi sei mesi l’amministrazione poteva dare una svolta così come promesso in campagna elettorale.
Così non è stato. Sul centro storico non si capisce come ci si deve muovere, non si è registrata sinora alcuna azione. Valuta che la discussione al Prg deve essere fatta dal consiglio comunale senza divisioni o posizione di parte.
Il Sindaco replica dicendo che questo confronto è importante; la maggioranza poteva portare avanti da sola l’argomento e invece si è scelto un dibattito con l’opposizione peraltro divisa nelle posizioni.
Il consiglio comunale passato ha espropriato la città dal potere discutere il documento urbanistico e questa maggioranza non ha alcuna responsabilità per quanto accaduto: cioè che il piano è stato adottato dal commissario ad acta.
Ribadisce che questo piano non ha né testa né piedi, non è coerente con la realtà del territorio con il piano paesaggistico. Si è demandato tutto alla Regione e non sappiamo cosa voglia fare. Valuta è che la città che deve decidere cosa vuole fare pur in presenza di un iter che si deve completare.
Si dichiara d’accordo con le valutazioni del consigliere Scucces cioè che bisogna togliere la discrezionalità ad un funzionario di interpretare la legge. Bisogna dare certezza alle carte e alle scelte sicure per il cittadino.
Informa che con la soprintendente sta studiando la questione dei vincoli in centro urbano.
Ha l’esigenza di recuperare il centro storico anche grazie alle misure previste dall’amministrazione in tema di esenzione per un anno del pagamento di tasse e tributi per i titolati che restaurano.
In questi mesi di amministrazione ha lavorato per chiudere questa partita e darà l’incarico per visualizzare le opposizioni al piano. L’obiettivo è quello di dare alla città sviluppo e programmazione. Rivendica il turn over effettuato all’ufficio urbanistica tra i funzionari per valorizzare le professionalità e dare maggiore efficienza al servizio. Ci sono 700 pratiche giacenti che vanno esitate e quindi c’è la necessità di chiudere urgentemente la parentesi del Prg.
Il consigliere Carmelo Cerruto immaginava che si desse l’annuncio che il centro storico Modica e di Scicli avrebbero beneficiato di una legge per il suo recupero parimenti come ha fatto l’Ars oggi per Ragusa Ibla, rifinanziando la legge. Questa è un’attività che va perseguita qualunque il colore dell’amministrazione. Rileva l’assenza del sindaco che ha lasciato l’aula senza ascoltare i consiglieri. Il sindaco rientra in aula e il presidente del consiglio di turno, Michele Polino, per smorzare le polemiche decide una sospensione di cinque minuti dei lavori.
Alla ripresa presenti 22 consiglieri. Riprende la parola il consigliere Carmelo Cerruto che continuerà a parlare anche in assenza del Sindaco, impegnato in appuntamenti istituzionali, e pensava che si potesse oggi parlare in presenza di documenti, atti e che quindi questo piano potesse essere inviato alla Regione per essere approvato. Sono passati più di 70 giorni e registra un peggioramento generale del comparto edilizio e quindi ci vogliono interventi concreti e urgenti. Secondo la legge 71/78 che regola l’adozione dei Prg in Sicilia ravvisa delle inadempienze che possono ritorcersi contro il comune di Modica. Chiede chiarimenti al segretario generale.
Chiede se l’amministrazione ha messo in atto procedure di mora nei confronti del progettista e comunque l’amministrazione avrebbe dovuto accelerare l’iter per l’adozione definitiva del documento urbanistico.
Il segretario generale si riserva di dare una risposta atteso che oggi si trattava solo di una discussione e concorda con il responsabile la risposta richiesta e lo stato dell’arte dell’iter.
Il consigliere Andrea Caruso, firmatario della richiesta, sottolinea che la seduta doveva essere utile a confrontarsi sullo stato di fatto del Prg. Non era loro intenzione un confronto polemico. Il consiglio comunale è stato esautorato dall’iter di adozione del Prg dal momento in cui è stato nominato il commissario ad acta. La precedente amministrazione che allora gioì per l’approvazione del piano nei fatti svuotò di contenuto una prerogativa dei civico consesso. Gli interventi dell’opposizione sono privi di fondamento quando sono rivolti contro l’amministrazione. In ordine alla risposta alle osservazioni che la legge, una volta che è stato nominato il commissario, prevede che questi deve rispondere sui rilievi.
Visto che il commissario non lo ha fatto, l’amministrazione si è rivolta al progettista che si è rifiutato di calare le osservazioni in cartografia e quindi sarà un professionista esterna a farlo.
Necessario quindi è portare a compimento l’iter del piano iniziato il 18 aprile scorso che non si può né revocare, né sospendere.
Il consigliere Carmelo Cerruto ribadisce che l’amministrazione sta tergiversando troppo mettendo in crisi le categorie professionali. Bisogna sciogliere qualche passaggio tecnico perché si arrivi alla approvazione e alla bocciatura del Prg.
L’Assessore Giorgio Belluardo rivendica il fatto che l’amministrazione si è attivata ma ha trovato difficoltà su una cosa in cui non può verificare nulla; c’è la necessità di dare un parere tecnico ai rilievi che sono stati avanzati. Il tecnico progettista non è più interessato ad inserire le osservazioni nella cartografia.
Il Prg sarà trasmesso all’Assessorato regionale al Territorio nei primi di febbraio con il parere tecnico necessario e quindi con la visualizzazione dei rilievi.
Il consigliere Ivana Castello chiede come si sta comportando l’amministrazione comunale sul rilascio delle concessioni edilizie in ordine all’ edificazione in zona agricola e chiede poi di sapere i criteri di scelta del professionista che dovrà calare i rilievi nella cartografia. Il presidente Polino non accoglie il rilievo perché si tratta di una interrogazione e quindi non si è in condizione di rispondere.
L’Assessore Belluardo su richiesta del consigliere Scucces sostiene che l’UTC ha rilevato la natura delle osservazioni; con il professore Giuseppe Trombino, già consulente del comune di Modica, si è concordata la redazione del parere tecnico.
Il consigliere Vito D’Antona ritiene che la questione è politica. La prima questione e che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Modica è una città delicata e straordinaria con un centro storico unico che è stato abbandonato e svuotato e le campagne che sono state cementificate rispetto ad un paesaggio straordinario ma violentato. Se non si pone rimedio subito a questa situazione, domani sarà troppo tardi. Lo stato dell’arte del Prg denota lentezza nelle procedure. Rileva che questa amministrazione vuole far passare bene il sabato e le domeniche ai cittadini ma non registra una tensione complessiva sul documento urbanistico.
Dopo la questione finanziaria, dove c’è un bilancio approvato dalla maggioranza con il parere negativo dei revisori dei conti, c’è la questione urbanistica con il Prg. L’assessore Belluardo non deve dire oggi le stesse cose dette nel mese di novembre e invita l’assessore ad essere solleciti su questa materia. Il fatto che il Prg sia stato approvato dal commissario non è colpa dell’amministrazione ne del consiglio.
Una norma restrittiva sulla incompatibilità non consente oggi l’adozione degli strumenti urbanistici da parte dei consigli. Quindi è inutile che il consigliere Caruso se la prende con la vecchia amministrazione. Oggi c’è necessità di regole e quelle di superare la crisi del comparto edilizio: il consiglio comunale deve dare delle risposte.
Il consigliere Andrea Caruso ribadisce che il consiglio e l’amministrazione non hanno alcun potere per poter accelerare l’iter.
Il consigliere Massimo Puccia si sarebbe aspettato una relazione sulle linee urbanistiche della Città che ancora si aspetta venga fatta. Crede che la linea dell’amministrazione è quella di affidarsi alle professionalità esterne visto che all’interno non ci sono. Su questo vigilerà nel senso che bisogna valorizzare le professionalità locali. Gli risulta che sta venendo uno scempio di fronte al cimitero e sbloccate l’edificazione nella zona dell’Idria; intende sapere quale direzione intende assumere questa amministrazione sul centro storico, sugli spazi attrezzati. Evidenzia che il Prg non è collegato al piano urbanistico commerciale e chiede di sapere cosa intende fare l’amministrazione.
A questo punto la seduta viene sciolta.