Avvicinare il grande pubblico, in particolare i giovani e i giovanissimi, alla cultura, alla musica e in particolare al jazz: sembra già centrato uno dei primi obiettivi della Global Union of Young Artists, la neonata associazione culturale presieduta dal giovane pianista modicano Giacomo Caruso.
Gli ultimi appuntamenti, il 6 gennaio e l’11 gennaio alla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Corso Umberto a Modica, sono stati infatti partecipati oltre le aspettative.
“È stata una grande gioia – commenta Giacomo Caruso – percepire l’entusiasmo sia di ragazzini quattordicenni, magari poco avvezzi al jazz, sia di giovani sotto i 30 anni, sia di adulti ed intenditori. Questo è un punto a favore di chi, come noi, sostiene che il jazz sia un genere musicale universale accessibile a tutti e non della musica difficile adatta solo a pochi eletti. Non potevo immaginare un inizio migliore. Coinvolgere i giovani è la nostra assoluta priorità. È stato emozionante vedere dei ragazzini andare a chiamare gli amici seduti sulla scalinata del Duomo di San Pietro prima di trascinarli con sé al nostro concerto. Sono rimasti sino alla fine!”
Il concerto del 6 gennaio con Sander Thijsen, pianista ventiduenne olandese già esibitosi al Concertgebouw e alla Carnegie Hall, è stato organizzato in collaborazione con due tra i più quotati musicisti siciliani: il contrabbassista Alberto Amato ed il batterista Emanuele Primavera.
Il tocco delicato e la sapienza compositiva di Thijsen hanno catturato l’attenzione del pubblico, con una musica intrisa di armonie romantiche chiaramente influenzate dalla musica di Schubert e Schuman: così come in molte composizioni di Brad Mehldau, caratteristiche sono state le strutture cicliche che rompono la tradizione della “quadrature” imperante fino al ‘700.
La padronanza strumentale di Alberto Amato ha sbalordito: la sua conoscenza della musica classica gli ha permesso di esibire una notevole capacità contrappuntistica durante l’accompagnamento e una liricità ed un virtuosismo straripante duranti gli assolo.
Lo stile batteristico di Emanuele Primavera è stato particolarmente efficace durante l’interpretazione degli standard. Tra i più riusciti è risultato “I’ll remember April”, che si è chiuso con una lunga coda del tutto improvvisata e vicina all’estetica del trio di Jarrett, grazie alla quale si è dimostrato come spesso i “primi incontri” nel jazz possano risultare molto interessanti.
Sobrio, piacevole e all’insegna dello swing è stato invece quello che sabato 11 gennaio ha visto il Daan Kleijn Trio interpretare con notevole maturità ed originalità standard jazz e dare prova delle doti compositive del leader.
La band si è adattata sin da subito all’acustica della sala e ha sfruttato al meglio i riflessi sonori offerti dalle sue alte mura. Encomiabile, da questo punto di vista, il lavoro svolto dal ventottenne batterista catalano Joan Terol Amigó, che ha spesso impugnato le bacchette in maniera poco convenzionale, cioè molto in alto, riuscendo così a limitare le risonanze della batteria e a supportare la band con delicatezza e precisione.
L’apporto ritmico del contrabbassista olandese Tobias Nijboer, anch’egli ventottenne, è stato decisivo durante i brani esteticamente più legati alla tradizione jazzistica, come “When it’s sleepy time down south”, reso celebre da Louis Armstrong.
Daan Kleijn, chitarrista proveniente dalle vaste pianure verdi della provincia di Drenthe, nel nord dei Paesi Bassi, ha incantato tutti grazie alla semplicità e all’incisività del suo fraseggio e grazie ad un uso attento e creativo delle dinamiche. Ad appena 25 anni, ha mostrato una professionalità e una disinvoltura sul palco disarmanti.
Il concerto del Daan Kleijn Trio è stato replicato il giorno successivo al Jazz Club Caltagirone.
“La collaborazione con le associazioni e con gli enti esistenti nel territorio – commenta ancora Caruso – è uno dei punti chiave del nostro programma operativo. Infatti GUYA intende promuovere la sinergia tra le varie aggregazioni culturali e di volontariato sia con l’organizzazione di iniziative comuni, sia con la promozione reciproca delle iniziative di ogni singolo ente, sia con una programmazione coordinata tra le varie aggregazioni culturali e di volontariato, in modo da distribuire gli eventi in modo razionale durante il corso dell’anno.”
Questi propositi sono confermati dalla scelta dei bellissimi e poco sfruttati locali della Società Operaia di Modica e dall’intensa collaborazione con Avis Modica, gli Amici del Campailla, il Thelonious Jazz Club Modica ed il Jazz Club Caltagirone.
I prossimi concerti si terranno a marzo ed aprile e vedranno la partecipazione dell’Illogic Trio, del Kaja Draksler Acropolis Quintet e dei Manziluna. Per maggiori informazioni sugli eventi e sulle band si suggerisce di consultare il sito web di GUYA: www.youngartists.cc.