Si chiude una settimana campale per la situazione politica e amministrativa vittoriese. Il 2014 non è di certo iniziato in modo tranquillo e tutto lascia presagire che da qui alla fine del mese se ne vedranno e sentiranno ancora delle belle. Da una parte c’è, ancora una volta, la vicenda del rientro in giunta di Sel. Le posizioni restano le stesse rispetto al passato: tutti si dicono pronti al dialogo ma poi spuntano i paletti e le condizioni. Incontri non ce ne sono, né ufficiali né ufficiosi. Si parla solo in sede di civica assise o attraverso i mediatori e la stampa. Sel chiede l’azzeramento della giunta e la riapertura del confronto sulle tematiche che hanno portato alla rottura e alla fuoriuscita mentre il PD torna a ribadire che “il Sindaco ha già aperto la verifica ma non si cederà ai ricatti”. Dall’altra c’è la vicenda Dezio. Dapprima era stato il Vicesindaco Filippo Cavallo, che aveva anche presentato le proprie dimissioni, a lamentare dei mal di pancia nei confronti dell’assessore ai lavori pubblici e ora anche PieroGurrieri, assessore alla trasparenza, “chiede al Sindaco di assumere le opportune iniziative”. Oggetto della diatriba il parcheggio di via Carlo Alberto, di cui una parte appartiene proprio alla famiglia Dezio e che dall’ottobre scorso sarebbe stato ceduto alla SAP come deposito per alcuni mezzi. Gurrieri, chiamando in causa la Carta di Pisa alla quale il Comune di Vittoria ha aderito, ricorda che “non è consentito ad un pubblico amministratore di stipulare contratti a titolo oneroso con una società appaltatrice come la SAP né ammette la possibilità di una sorta di scambio di prestazioni”.
Insomma di carne al fuoco ce n’è tanta ma andiamo con ordine.
Qualche giorno fa il consigliere comunale di Sel Enzo Cilia ha scritto al suo segretario cittadino, Francesca Randazzo, per dire che “le singole personalità e i partiti devono sforzarsi, in questa fase, di produrre delle occasioni di contatto e di accordo politico-programmatico, realizzabili determinando volontà e processi politici utili ad avviare possibili convergenze su pochi ma significativi punti”.
Cilia, infatti, da tempo denuncia una stagnazione a livello politico e amministrativo e ricorda come, nel 2011, in occasione delle elezioni, Sel abbia partecipato “all’accordo con tutto il centrosinistra per battere il populismo del centrodestra e portare avanti un programma serio per la crescita della città. A causa del disaccordo su alcuni punti, però – continua – siamo poi fuoriuscitidalla giunta. Sto parlando, ovviamente, della lentezza nell’affrontare argomenti di vitale importanza come la raccolta differenziata e la dismissione dell’Amiu, il rilancio del mercato ortofrutticolo e la variante al PRG. “Quando eravamo in giunta – dice – siamo riusciti a farla uscire dalle segrete stanze per portarla all’attenzione della città e del consiglio ma non l’abbiamo maiapprovata perché sovradimensionata e finalizzata alla cementificazione del territorio. Tra l’altro, poi, Mustile ha anchescoperto che si stava lavorando su carte false e che si stavano spendendo centinaia di migliaia di euro per nulla”.
Oramai la questione della liquidazione dell’AMIU è alle spalle ma gli altri due temi restano attuali e Cilia conferma, come già altre volte in passato, che “se su questi punti si prova a dialogare si può trovare l’accordo, ma sempre operando nell’ottica della collegialità e della morale”.
Quindi l’affondo. “Non possiamo consentire che persone che hanno interessi privati possano continuare a fare politica a livelli amministrativi e istituzionali e mi riferisco agli assessori Cavallo,Dezio, Fiore e Avola. Se vogliamo ripartire dobbiamo azzerare tutto e ritrovare quello spirito che ci ha permesso di battere il centrodestra di Incardona e chi era solo accecato dall’odio comeAiello. Voglio ricordare – continua Cilia – che siamo l’unico partito in cui i consiglieri siamo rimasti in tre ed esattamente quelli che eravamo all’inizio mentre tutte le altre forze politiche hanno vissuto cambi di casacca, il che la dice lunga su come si intenda la politica”.
Infine una precisazione. “O ripartiamo da qui o stavolta mettiamo davvero una pietra tombale su tutta questa storia e iniziamo già a pensare alla battaglia per le prossime amministrative insieme allasocietà civile, alle forze sociali e a chi condivide le nostre idee”.
Per il Partito Democratico parla il segretario Francesco Cannizzo. Anche da parte sua viene sottolineata la massima disponibilità al confronto di tutto il partito ma, specifica, solo sul programma. “In fondo è quello che la città ha premiato alle ultime amministrative, lo possiamo rivedere e aggiustare insieme ma quello dev’essere il punto di partenza e di arrivo, lo dobbiamo portare a termine”. Relativamente all’annunciato rimpasto Cannizzo afferma di essere da sempre a favore dell’allargamento della maggioranza ed evidenzia come, nel momento in cui si inizia una verifica, tutti vengano messi in discussione. “Non ci sono intoccabili – assicura – e questo dovrebbe essere visto come un ulteriore passo in avanti verso Sel che però deve prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Del resto non stiamo parlando di ostacoli insormontabili per un partito che, quando era in giunta, aveva molti esponenti eun ruolo di grande responsabilità”.
“A chi lamenta solo quello che questa amministrazione ancora non ha fatto – continua – voglio ricordare che abbiamo realizzatograndi cose e forse per questo, talvolta, abbiamo mancato in quelle piccole ma in questo il bilancio non ci aiuta. Abbiamo ottenuto numerosi finanziamenti, ultimo in ordine di tempo quello per i cantieri di lavoro, ma anche i due milioni per i GAC, il riconoscimento come ZFU, i quasi 2 milioni da destinare agli asili nido e agli anziani, la sistemazione di via Cavour e della rotatoria sulla Vittoria – Scoglitti. Di certo, comunque, possiamo e dobbiamo fare di più”.
Infine, come detto in apertura, tiene sempre banco la vicendaDezio. Cannizzo non si sbilancia perché non avrebbe ancora avuto modo di guardare bene le carte e di capire se i locali siano stati concessi a titolo gratuito o oneroso ma afferma che sia innegabile il grande lavoro compiuto da Dezio da quando è stato nominato assessore. “L’assessore Gurrieri ha il diritto di dire la sua – commenta – ma queste sono anche decisioni politiche e avrebbe prima dovuto confrontarsi con il partito”.
Ma su questo punti Gurrieri smentisce categoricamente Cannizzo.“L’ho chiamato poco prima di diffondere il mio comunicato, gli ho spiegato i passaggi essenziali e lui non mi ha manifestato alcun dissenso” ha replicato.
Insomma in pentola bolle fin troppo e mentre da Palazzo Iaconotutto tace non sono affatto da escludere colpi di scena a breve.