A Palermo è scoppiata una guerra tutta interna al settore dei Beni Culturali, dopo la decisione del dirigente generale del Dipartimento, Sergio Gelardi, che nei giorni scorsi aveva stabilito la chiusura di tutti i siti museali la domenica e nei festivi, date le esigue risorse a disposizione per i custodi: ieri il Governatore Crocetta e l’assessore Mariarita Sgarlata sono stati costretti a un tragicomico dietrofront.
Così, almeno per il primo trimestre del 2014, tutto resta invariato e Musei, parchi archeologici e beni culturali in genere, sotto il controllo della Regione siciliana, resteranno aperti e forse il Dirigente Gelardi passerà più di un brutto quarto d’ora.
Ma l’occasione serve se non altro a riflettere sui “numeri” dei siti gestiti dalla Regione, che in molti casi non sono entusiasmanti a causa di una gestione che di certo non si può definire “imprenditoriale”, soprattutto dal punto di vista di quegli incassi che forse potrebbero almeno garantire una parziale copertura dei costi a carico della Regione.
In provincia di Ragusa, ad esempio, il Parco di Cava Ispica fa i numeri migliori: per la parte che ricade in territorio modicano, nel 2012 ha fatto registrare 4947 visitatori paganti e 3499 visite gratuite, con un incasso complessivo di 18257 euro. Lo stesso sito, dalla parte di Ispica, ha fatto registrare nello stesso anno 2786 visitatori paganti e 2799 ingressi gratuiti, per un incasso totale di 4832 euro. Va peggio per il Museo di Ragusa, che ha fatto registrare solo 449 visitatori paganti, 1780 ingressi gratuiti, per un incasso di 1553 euro. Va meglio il museo di Camarina, che ha fatto registrare 2020 visitatori paganti, 8782 ingressi gratuiti per un incasso di 7103 euro.
Nel frattempo è di ieri la notizia, annuciata dal deputato regionale Nello Dipasquale, dei finanziamenti regionali predisposti in favore di alcune aree archeologiche della provincia di Ragusa. Infatti nei giorni scorsi la Giunta di governo ha provveduto a stanziare delle somme che potranno essere utilizzate per migliorare la fruizione di questi siti. Conti alla mano, 4 milioni 831 mila 97 euro andranno per l’area del museo archeologico di Kamarina, 2 milioni 150 mila euro per il Parco Forza, e 5 milioni 996 mila 577 euro per l’area archeologica di Cava Ispica. Sommando i tre finanziamenti si sfiorano i 13 milioni di euro.