Approda domani alle 18 allo Spazio Cultura Meno Assenza la “Barca di cioccolato”. Si tratta di un progetto ideato da Jonida Xherri e realizzato grazie alla collaborazione dell’assessorato ai Servizi sociali e dell’Antica Dolceria Bonajuto.
Il progetto, legato alle tematiche dell’immigrazione, del dono, dello scambio e della speranza, si presenta in tre interventi, realizzati insieme ai ragazzi del primo centro di accoglienza di Pozzallo.”Il progetto – spiega la Xherri – dimostra un doppio legame tra Africa e Sicilia, un legame non solo economico ma di grande importanza culturale e tradizionale che tutti dobbiamo tenere presente. Dall’antichità in Sicilia e in particolare a Modica c’è una grande tradizione nella lavorazione del cioccolato. Come tutti sappiamo il frutto di cacao non può crescere in Sicilia ma cresce in Sud America e in Costa d’Avorio e Ghana in Africa. Per questo il primo intervento verrà fatto con 350 tavolette di cioccolato Bonajuto, le quali legate insieme con un filo rosso, formeranno la sagoma di una barca di cioccolato. Quando l’opera verrà smontata il cioccolato verrà diviso tra i ragazzi. Nel secondo intervento confezioni di Juta contenenti 2 fave di cacao ciascuna con un messaggio allegato (dove semini, raccoglierai) verranno regalate al pubblico, dai ragazzi del centro, come un invito di scambio culturale. Nel terzo intervento ci saranno due video presi da internet. Nel primo si presenta la lavorazione del frutto di cacao in Africa nella loro lingua (francese) e nel secondo si tratta l’importanza del cioccolato in Europa in lingua italiana. Guardando il video nella lingua francese ci metteremo in pari con loro, i quali una volta arrivati in Sicilia si trovano davanti al disagio di comunicare in una lingua che non conoscono. Inoltre, mettendo i video uno accanto all’altro, ci troveremo di fronte alla storia di un cibo importante per i ricchi e i poveri in tutta l’Europa, la provenienza del quale viene da un paese che ha tanto bisogno dell’aiuto europeo”.
La “Barca di cioccolato” diventa di fatto un momento di sensibilizzazione, per dimostrare che anche i paesi più poveri possiedono delle ricchezze economiche e culturali, che da sempre sono stati e continuano ad essere un’importantissima occasione scambio con gli altri paesi dell’Europa e di tutto il mondo.