“Ritengo inaccettabile il tentativo della dirigenza dell’ ASD Ragusa Calcio di gettare addosso all’Amministrazione comunale le responsabilità del probabile fallimento della società, responsabilità che sono e restano tutte dell’ ex presidente Enzo Vito e dell’ attuale presidente Nicola Bavarese, che non ha rispettato l’impegno preso in occasione del suo insediamento alla guida dell’ASD Ragusa”.
E’ il commento del sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, rispetto alla complessa questione della società calcistica cittadina che milita nel campionato di serie D e per la quale il primo cittadino intende fare assoluta chiarezza. “Ci è stato riferito da personale dello staff societario che il debito della società si aggira intorno agli 80mila euro – dice il sindaco Piccitto – e che diverse aziende creditrici avrebbero già pronti i decreti ingiuntivi. La proposta di aiuto da parte di un ipotetico imprenditore piemontese non trova alcun fondamento e non si è tradotta in nulla, oltretutto la formulazione della stessa, apparsa a mezzo stampa, secondo la quale l’amministrazione avrebbe dovuto dare assicurazioni di attività lavorative a una azienda, senza passare quindi per i canali di evidenza pubblica previsti per legge, si configura come un vero e proprio appello ad agire al di fuori della legalità. In queste settimane siamo stati impegnati a cercare imprenditori locali che potessero subentrare all’attuale presidente ed abbiamo tenuto aperto da oltre un mese e mezzo l’ “Aldo Campo”, malgrado la società stessa avesse difficoltà a versare i ticket dovuti per l’ utilizzo dell’ impianto, malgrado ciò l’amministrazione non ha mai staccato la spina, ma si è sempre dimostrata collaborativa. La squadra ha già rinunciato ad effettuare una trasferta e potrebbe rinunciare anche a quella di domenica prossima, ma l’intenzione dell’Amministrazione è quella di spendere tutte le energie perché non si arrivi al punto di non ritorno, dato che oltre la terza rinuncia è prevista la radiazione. Ringraziamo anche la cordata ragusana che si era presentata per rilevare la società, ma che, vista la situazione debitoria tutt’altro che totalmente definita, si è tirata indietro”.