Pentoloni fumanti nelle cucine di casa e all’interno di ristoranti in vista della preparazione per il gran cenone di San Silvestro. Un appuntamento irrinunciabile per le buone forchette, anche se in un clima di austerity. Tuttavia al cibo, soprattutto al buon cibo, non si vuole rinunciare. Così tanto in casa che per quanti hanno deciso di trascorrere la serata nei locali, rimane dominante il piacere di lasciare il vecchio anno ed avviarsi verso il nuovo, seduti a tavola dinnanzi prelibatezze della tradizione culinaria ragusana e gustando piatti da gran gourmet. “Se vogliamo privilegiare la tradizione – spiega lo chef Peppe Barone – non possono mancare baccalà e senapo. Ma se volete togliervi qualche sfizio, allora non possono mancare il tartufo di Palazzolo, i gamberoni rossi di Mazara del Vallo e le ostriche”. E come ogni importante pasto che si rispetti, la conclusione non può che essere affidata alla carrellata di dolci, preferibilmente se numerosi e variegati, di cui la tradizione iblea vanta numerose produzioni. “D’altronde – conclude Barone – quale miglior momento di chiudere un ano in dolcezza ed aprirne uno nuovo con lo stesso buon gusto”.