Ennesimo flop, questa notte, al Consiglio comunale di Pozzallo: i consiglieri hanno fatto mancare il numero legale, determinando il rinvio alle 19 di oggi, quando basteranno i 2/5 dei presenti per consentire l’approvazione non già del sofferto Bilancio di previsione 2013, ma della modifica della delibera relativa alla Tarsu, su cui l’Amministrazione Ammatuna si è trovata stretta nella morsa convergente delle due opposizioni, quella di centrosinistra e quella di centrodestra.
La storia, lunga, di questa delibera, inizia già il 27 novembre quando il Consiglio procede per la prima volta alla sua approvazione, pur con molti rilievi riguardo ad una particolare voce contenuta nel prospetto dei costi: si tratta degli oneri straordinari di gestione, tra i quali molti consiglieri hanno fatto notare anomale spese relative al personale e alle attività istituzionali.
Ulteriori verifiche hanno fatto emergere però come in questa maxivoce l’Amministrazione abbia introdotto anche il saldo di debiti fuori bilancio risalenti addirittura al 2003 e 2004, nei confronti sia della ditta Busso, che della ditta Garofalo che dell’Ato Ambiente. Un escamotage che però ha fatto lievitare da 3,3 a 4,4 milioni il costo del servizio e di conseguenza le entrate necessarie a coprirlo per intero: è stato questo che ha determinato un aumento del 97% della tariffa rispetto al 2012.
Una situazione che ha messo in allarme in particolar modo i consiglieri di Sel, ma anche quelli del centrodestra, e che ha convinto il Presidente del Consiglio comunale Gianluca Floridia a riconvocare il Consiglio mettendo all’ordine del giorno la modifica e la conferma della delibera Tarsu, come atto propedeutico all’approvazione del Bilancio 2013, correggendo la voce relativa agli oneri di gestione: “Sono stato criticato per questo dai consiglieri della maggioranza e dall’Amministrazione. Addirittura il sindaco è venuto in Consiglio a leggere un documento con cui minaccia di denunciarmi alla Procura e alla magistratura contabile. Ma io – spiega Floridia – ho convocato il Consiglio comunale in base alle norme previste dalla legislazione nazionale: mi assumo la responsabilità piena di aver convocato la seduta per la modifica e la conferma della delibera riguardante la Tarsu, perché dal momento della prima votazione ad ora è chiaramente intervenuto un quid novi che giustifica l’individuazione di un errore e la correzione della delibera. Inoltre ho convocato la seduta con all’ordine del giorno il Bilancio di previsione, per consentirne la discussione entro il 31 dicembre: le interpretazioni dettate dal buon senso delle stesse norme di regolamento devono valere sia per la maggioranza che per l’opposizione, sia quando convengono sia quando convengono meno”.
Sulla modifica della delibera Tarsu le opposizioni sono compatte e, in mancanza dell’indicazione di una norma che giustifichi l’inserimento dei debiti fuori bilancio tra i costi del servizio per l’anno corrente, individuano un altro percorso politico: tirare fuori i debiti fuori bilancio da quella delibera, abbassando il costo del servizio e dunque anche della tariffa, e gestirli nel contesto della fiscalità generale, spalmandone il pagamento in dieci anni con il Piano di riequilibrio.
Ma stanotte, appena è iniziato il voto degli emendamenti, i consiglieri più vicini alla maggioranza hanno fatto mancare il numero legale, rinviando tutto a stasera.
Nel frattempo, sempre stanotte, è arrivato il parere positivo del Collegio dei Revisori dei Conti al Bilancio di Previsione 2013, ma appare assolutamente improbabile – ammesso che stasera si venga fuori dal pantano della Tarsu – che con queste premesse i Consiglieri saranno disponibili ad affrontarne l’esame e a prendersi la responsabilità del voto prima di aver approfondito tutti gli atti.