Rischio chiusura cava dei modicani

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Discarica satura a cava dei modicani, al punto che ne è prevista la chiusura il prossimo marzo. E’ quanto lamenta la cgil che, in modo contestuale, avverte che tale chiusura comporterà un immediato aggravio dei costi di conferimento di oltre due milioni di euro annui a carico dei cittadini di Ragusa, Chiaramonte Gulfi, Giarratana e Monterosso Almo. Dello stato di emergenza si è discusso alla presenza dei Commissari della SRR Ragusa e dei Liquidatori dell’ATO Ragusa Ambiente. Tutti sono stati consapevoli che la chiusura della discarica non solo causerà la perdita dei posti di lavoro degli attuali 11 addetti, ma che la perdita dell’impianto sarà un problema che si porrà a carico dei già bilanci comunali e della collettività. Se non si interviene in tempo – sostiene la cgil –  l’unica soluzione possibile, per lo smaltimento dei rifiuti dei Comuni, sarà quella di conferire in discariche fuori Provincia: una soluzione che ha già causato il dissesto economico di tutti gli altri Comuni ragusani.

 “Abbiamo proposto – ha dichiarato Giovanni Lattuca, segretario provinciale della F.P. Cgil di Ragusa –  che, in attesa di un futuro ampliamento, vengano temporaneamente sospese le autorizzazioni alle ditte private di conferire in discarica. Si dovrà lasciare scaricare soltanto gli autocompattatori che si occupano della raccolta dei rifiuti urbani dei Comuni. In questo modo – a detta di Lattuca –  si allungherebbe la vita dell’attuale discarica di almeno altri nove mesi”. La camera del lavoro ha anche pianificato proposte utili per ridurre i costi a carico dei cittadini, garantire i livelli occupazionali e rendere l’intero sistema un’efficiente fabbrica del riciclo. Da qui la necessità di organizzare incontri con le amministrazioni e i cittadini per spiegare il piano di intervento. “Nella malaugurata ipotesi che l’intervento dei Commissari della SRR non registrassero risultati positivi –  conclude Lattuca – e che le proposte non vengano discusse e recepite, la cgil ed i lavoratori dell’impianto, non solo rimarranno in stato di agitazione, ma attueranno azioni eclatanti di protesta.” Nella riunione di ieri, inoltre, fa sapere la cgil,  i Liquidatori dell’ATO hanno comunicato che già da più di un anno hanno incaricato il Comune di Ragusa a elaborare gli atti per l’ampliamento dell’attuale discarica e per la costruzione della 4° vasca, tra l’altro già finanziata dalla Regione, ma – ha concluso Lattuca – a tre mesi dalla chiusura, non si è avuta alcuna documentazione in merito! I Commissari della SRR hanno così assunto l’impegno che nei prossimi giorni renderanno noto, al Commissario Regionale per l’Emergenza Rifiuti, questa situazione e lo inviteranno, così come ha già fatto in altre realtà siciliane, ad avocare a se l’intero iter procedurale”.