Tutti gli anni il Natale è un momento di riflessione e raccoglimento e quest’ anno più di ogni altro per la crisi che attraversa il nostro Paese la più grave dal dopoguerra ad oggi , che ci fa più attenti e più vicini gli uni agli altri…la comunità modicana e in particolare quella di San Giorgio ha voluto dare un significato ulteriore a questo momento storico arricchendo con un simbolo di preghiera e amore la Chiesa Madre di San Giorgio : Il Presepe .
Il Presepe che la sera del 24 dicembre verrà inaugurato e benedetto da Padre Straquadanio è stato realizzato dalla Famiglia Giannotti famosi Maestri presepiai napoletani che esercitano la loro attività fin dalla seconda metà dell’800 a Napoli nella famosa zona dei presepi di San Gregorio Armeno .
Questo primo gruppo rappresenta la Sacra Famiglia e l’adorazione dei pastori. L’intento della comunità che ha contribuito alle spese, è quello di arricchire di altri pastori e personaggi ogni anno questo capolavoro, pezzi che potranno essere offerti dalle famiglie o da sponsor per farne un’attrattiva unica in tutta la regione siciliana.
Nella tradizione napoletana il presepe è ricco di simbolismi infatti il bene e il male, il giorno e la notte, il ricco e il povero sono presenti nella rappresentazione della Santa Notte , a partire dalla Grotta che viene sostituita dalle rovine del Tempio che simboleggiano la vittoria del Cristianesimo sul Paganesimo fino alla rappresentazione della vita di tutti i giorni con i vicoli, le taverne e le putie.
Ogni pezzo è realizzato a mano e rivestito con stoffe antiche nei colori tradizionali del presepe.
Una Chiesa come San Giorgio doveva avere un presepe unico e particolare: quello che si inaugurerà il 24 lo sarà in tutti i sensi perché è nato dal contributo di tutti i fedeli, contributo ancor più prezioso in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando .. abbiamo bisogno tutti di raccoglierci davanti al Bambinello quest’anno più di ogni altro anno e stavolta anche a San Giorgio la Stella Cometa avrà la sua casa.
Il Parroco
Sacerdote Giovanni Stracquadanio