Piccitto conferma: “Indennità ridotte anche nel 2014”

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Indennità low cost anche per il 2014. La giunta pentastellata conferma la linea annunciata in campagna elettorale, ossia taglio del trenta per cento delle indennità. Dall’elezione fino alla fine di quest’anno, la riduzione era stata dettata dallo sforamento del patto di stabilità. Dal prossimo anno, invece, quando avverrà la certificazione di rientro entro i parametri del patto, gli amministratori comunali ed il presidente del consiglio (la cui indennità è legata a quella degli amministratori) manterranno uno “stipendio” decurtato. “Stiamo adesso cercando di vedere come procedere, ossia se è possibile effettuare un taglio alla fonte destinando queste somme per un determinato intervento – spiega il sindaco, Federico Piccitto – o se ciò non sarà tecnicamente possibile valuteremo la possibilità di una restituzione del trenta per cento dell’indennità mensile, mettendo i soldi in un fondo sempre per qualche specifico intervento”. Si conferma, quindi, la linea nazionale dei 5 stelle di restituzione di parte delle somme derivanti dalle indennità di funzione. Al momento, non essendo stato certificato il rientro dallo sforamento, il dirigente ha pubblicato la determina che riguarda le indennità dal primo gennaio, includendo ancora il taglio previsto come sanzione. Ma, come detto, verrà mantenuto come scelta politica di restituire parte delle indennità. Per il primo semestre del 2014 si spenderanno 107.328,54 euro. Sulla base dei dati on line, la spesa sempre riferita a un semestre, per la passata giunta, era di circa 170mila euro. Per effetto del taglio, Piccitto, anche per il 2014, prenderà 3.826,33 euro, mentre Dipasquale ne percepiva 5.929,17. In entrambi i casi si tratta di cifre al lordo. Gli assessori, invece, percepiranno 2.487,11 euro, per chi è in aspettativa o libero professionista, 1.243,56 per chi è in servizio come lavoratore dipendente. Gli assessori di prima, eccezion fatta per il vice sindaco, percepivano 3.853,97 euro ciascuno, con calcolo sempre al lordo.