Camera di Commercio: le ragioni di Iano Gurrieri

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Il commissario dimissionario Sebastiano Gurrieri ha snocciolato stamani somme e atti, rispondendo, nel dettaglio, alle dichiarazioni, valutazioni ed accuse mosse qualche giorno fa dal deputato regionale Nello Dipasquale che non ha lesinato critiche su alcune scelte operate dall’ex commissario dell’ente camerale, fra tutte quelle di natura economica. Gurrieri ha spiegato di non aver speso un milione e 800 mila euro, in quanto poco meno di un milione e duecento mila euro erano somme impegnate dalla precedente gestione camerale, e lui si è limitato a trasferirle, seppur in piena condivisione. Da imputare a Gurrieri esclusivamente la somma di seicento mila euro. “Somme – ha riferito l’ex commissario straordinario – impegnate in azioni di promozione, non certo del sottoscritto, ma dell’ente e a favore delle imprese, e per questo cito punto per punto ciascuna delibera compiuta e smonto quel castello accusatorio e denigratorio messo su da Dipasquale”.  Gurrieri ha risposto anche sul fatto che gli sarebbe stato imputato di aver appositamente ritardato l’istruttoria per normalizzare gli ambiti camerali. Anche su questo Gurrieri ha riportato, per spiegare la tempistica seguita, i riferimenti normativi esistenti sulla questione. Rispetto poi la vicenda legata al ruolo avuto dalla Regione nelle sue dimissioni, richieste o proposte, Gurrieri ha rimandato a un successivo incontro con la stampa dopo aver compiuto alcuni incontri, già programmati, a Palermo. “Intanto posso assicurare di non aver parlato di questo con l’Assessore regionale alle Attività produttive Linda Vancheri e che, come avviene nella dialettica istituzionale, nessun atto di richiesta di dimissioni è stato protocollato ala Camera di Commercio. Mi chiedo – ha concluso Gurrieri – perche si è scatenata una campagna denigratoria nei miei confronti? E credo, in risposta, che in questa provincia ci sia una parte della politica, per la verità sparuta, che ha paura dell’onesta di chi lavora nell’interesse del territorio, temendo la capacità di riuscire a tenere relazioni interne ed esterne che facilitano nella gestione di un Ente, come ho tentato di fare in questi nove mesi di mandato”.