Ci risiamo!
Con l’ultima eruzione dell’Etna, l’ENAC ha deciso di chiudere l’intero spazio aereo della Sicilia Sud-Orienatale comprendente gli aeroporti di Catania e Comiso, considerati all’interno di un’unica mappa di cieli, anche se la cenere a Comiso in questi giorni non è mai arrivata.
Tuttavia, la nota diffusa dell’ ad della SAC, Mancini, ha riproposto il problema che sembrava essere risolto : Comiso è alternato con quello di Catania?
Sembra proprio di no, visto che Mancini afferma che “… le Istituzioni trovino il modo di rendere l’aeroporto di Comiso alternato con quello di Catania. Comiso durante situazioni di necessità potrebbe limitare i disagi per i passeggeri … Dialogheremo con Enac, Enav e autorità militari per ottenere lo status di aeroporto alternato…”.
Ieri e oggi, comunque, a Comiso ci sono stati atterraggi di voli Alitalia e di altri provenienti dall’aeroporto militare di Sigonella, dopo il placet arrivato da Roma.
Insomma solo supporto di supplenza affidato alla discrezionalità di ENAC, ENAV e Aeronautica Militare che però hanno dovuto ottenere il nulla osta romano, pare addirittura su pressioni di autorevoli esponenti politici.
Tutto ciò condanna lo scalo comisano ad un ruolo di cenerentola che non può essere più accettato!
L’ingegnere Mancini, il Presidente della SAC Taverniti e il Presidente della SOACO Dibernardo, avviino subito l’iter per la deroga permanente sullo scalo casmeneo e richiedano alla Aeronautica Militare uno spazio aereo per Comiso distinto da quello di Catania.
Subito lo Status di Aeroporto alternato, perché di fatto c’è già e viene praticato.
Giovanni Avola
Segretario generale Cgil