“L’onorevole Gurrieri, che oggi vuole passare per salvatore della patria, si è dimesso non per fare un regalo agli imprenditori del territorio, ma perché lo stesso assessorato che lo aveva nominato gli ha chiesto di farlo”: il deputato regionale del Megafono, Nello Dipasquale, dice la sua sulle dimissioni del Commissario della Camera di Commercio e annuncia che l’Assessorato regionale alle Attività produttive ha già provveduto alla nomina di un funzionario, il dott. Roberto Rizzo, che lo sostituirà fino all’elezione dei nuovi organismi. Elezione che comunque dipenderà dalle assegnazioni dei 28 seggi del Collegio camerale alle diverse associazioni di categoria, anch’esse di competenza dell’assessore regionale Linda Vancheri.
“Nei mesi scorsi – ha spiegato Dipasquale – tutti noi abbiamo ricevuto una lettera da parte di imprenditori del territorio che denunciavano le spese pazze del Commissario, sollecitandoci a verificare come venivano spesi i soldi per le imprese. Io mi sono subito attivato per accedere agli atti e ho scoperto quante delibere è riuscito a fare e quanti contributi è riuscito a distribuire in appena sette mesi, in particolar modo dopo aver ottenuto la proroga per il secondo mandato. L’assessorato regionale ha immediatamente avviato un’ispezione e chiesto formalmente chiarimenti al Segretario generale della Camera di Commercio, finendo col chiedere a Gurrieri di dimettersi, perché questa verifica ha fatto emergere parecchie anomalie”.
“Gurrieri ha ricevuto un mandato pieno – ha precisato Dipasquale -, per questo non si pone un problema di legittimità, anche se sotto questo profilo molte cose andranno ancora verificate, in particolar modo per quanto attiene gli affidamenti. Si pone però, di sicuro, un problema di moralità: basterà pensare a quasi 20 mila euro di spese per missioni istituzionali, per non parlare agli oltre 45 mila euro di spese di promozione. È riuscito a fare persino un torto a Pippo Tumino, spendendo 8 mila euro per il suo busto. In totale Gurrieri ha firmato delibere per 1 milione e 700 mila euro – ha precisato Dipasquale – ed è esattamente questo che riteniamo una vergogna: che un uomo solo, che agisce in sostituzione di un consiglio di amministrazione dove solitamente le decisioni vengono prese collegialmente, abbia potuto decidere come spendere tutti questi soldi, che sono soldi delle nostre imprese”.
Gurrieri ovviamente non è rimasto indifferente e ha convocato per venerdì prossimo una conferenza stampa per replicare alle dichiarazioni di Dipasquale, non rinunciando a rispondergli subito per le rime: “Si va dicendo, facendo ballare maliziosamente i numeri, che avrei speso in 9 mesi 1milione e 600mila euro, quando invece ne ho speso solo un terzo, per l’esattezza neanche 600mila euro, tenuto conto oltretutto che l’Ente camerale non è un ente in difficoltà ma abbastanza florido perché ha un patrimonio di 12milioni di euro. In conferenza stampa sarò in grado di dimostrare che la gestione delle risorse camerali è stata fatta a sostegno delle imprese e delle realtà commerciali che purtroppo vivono da tempo una difficoltà economica senza precedenti.
La sensazione, devo dire non solo mia, è che siccome in questo ultimo periodo l’ex sindaco di Ragusa è incappato in qualche incidente di percorso, pensa di recuperare, nel tentativo di distogliere l’attenzione da sé, screditando l’operato di altri.
Per quanto riguarda invece il sottoscritto, non ha bisogno di rincorrere nessuno perché può dimostrare con dati di fatto, e non con supposizioni, o peggio ancora insinuazioni maliziose, di aver lavorato da Commissario della CCIAA nell’esclusivo interesse del territorio e a sostegno delle imprese, svolgendo in nove mesi un lavoro che, un amministratore senza ignavia e senza lode, come l’ex sindaco di Ragusa appunto, non riesce a fare in mezza legislatura, quanto meno sul piano della qualità degli interventi.
Infine sarò in grado di chiarire e puntualizzare anche riguardo le mie dimissioni”.