Si è svolto stamattina, come preannunciato, il vertice fra il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, ed il suo vice, Filippo Cavallo che venerdì scorso aveva rassegnato le sue dimissioni in maniera del tutto improvvisa e senza aver discusso della scelta con nessuno.
Al termine dell’incontro, svoltosi nella tarda mattinata Cavallo ha fatto sapere di aver ritirato le dimissioni, dichiarando: “Ci siamo subito chiariti. Si è trattato solo di un disguido con l’assessore Dezio in merito alla firma del contratto con la Sap. Dal canto suo il Sindaco ha assicurato che tra gli assessorati ci sarà maggior raccordo quindi continuo il mio lavoro. Sono bastate poche parole fra di noi- ha aggiunto-. Ci siamo guardati e ci siamo subito intesi”.
In effetti lo stesso Cavallo aveva spiegato, già poche ore dopo, cosa lo avesse portato a dimettersi: venerdì mattina era in programma, al Comune, la firma del contratto con la Sap, la società che si occupa della gestione dei rifiuti per il Comune. Quando Cavallo è arrivato a Palazzo Iacono, però, ha saputo che Angelo Dezio, suo collega assessore, aveva deciso di rinviare la firma. Cavallo non ha gradito l’ingerenza e, in pochi istanti, ha deciso di mettere giù quattro righe per annunciare le sue dimissioni e farle protocollare. “Mi sarei aspettato almeno una chiamata- aveva dichiarato-. Invece nulla”.
Il Sindaco Nicosia ha invece affidato ad un comunicato ufficiale le sue dichiarazioni: “Abbiamo preso atto che il contratto è stato, comunque, firmato venerdì stesso e che le parti coinvolte in questa vicenda eravamo tutte animate dallo stesso obiettivo: arrivare quanto prima possibile al contratto con la Sap, onde rimuovere qualunque ostacolo alla prosecuzione dei lavori, con tempi celeri e definiti, ed assicurare tutti i presupposti per il corretto esercizio dell’attività. Giudico, quindi, positivi sia il chiarimento che il reintegro in tutte le posizioni finora assunte dall’assessore, nonché vice sindaco, Filippo Cavallo. Tutte le voci che si sono inseguite in questi giorni fanno parte, ovviamente, della voglia di sparlare e chiacchierare, cioè della parte peggiore della politica vittoriese, mentre quella che ha a cuore gli interessi della città immagino abbia auspicato che il chiarimento ci fosse e che si fosse trattato, appunto, di un disguido e non di motivi di differenziazione politica”.