Bloccato l’aumento dell’Iva per le Cooperative sociali

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Il Senato della Repubblica ha bloccato l’aumento dell’Iva che doveva scattare a gennaio sulle cooperative sociali. Il maxi emendamento approvato, infatti, al comma 117, recepisce l’articolo 6, comma 23, del disegno di legge Stabilità 2014 che prevede la’bolizione dei commi 488 e 489 della precedente Legge di Stabilità e sancisce che “in vista delle riforme dei regimi Iva speciali dell’Unione europea previsti dalla Direttiva 112/2006 UE  il n. 41bis della Tabella A, parte II, allegata al DPR 26 ottobre, n. 633, non si applica alle società cooperative e loro consorzi diversi da quelli di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381.
Il provvedimento, che conferma nella legge di stabilità l’Iva al 4% anche per il  2014 sulle cooperative sociali, risponde positivamente  alle sollecitazioni pervenute al Governo nazionale dall’Anci e dalle categorie di settore. Un aumento dell’aliquota Iva al 10% avrebbe messo a rischio parecchie migliaia di posti di lavoro in un settore particolarmente importante per l’intero Paese in questo momento di crisi.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dal presidente del Consiglio comunale Luigi Bellassai promotore di una mozione approvata all’unanimità dai consiglieri comunali finalizzato al “Mantenimento dell’Iva al 4% per le prestazioni erogate dalle cooperativer sociali anche oltre il 31 dicembre 2013”.
“La notizia del blocco dell’Iva sulle cooperative sociali operata dal Senato giunge più che mai gradita giacché conferma la giustezza della posizione assunta dal nostro Consiglio comunale e la fondatezza della mozione approvata da tutti i colleghi consiglieri – dichiara il presidente Bellassai -. Auspichiamo tutti, pertanto, che tale emendamento sia approvato anche dalla Camera dei Deputati.  Il paventato aumento dell’Iva al 10%  arrecherebbe un danno alle persone svantaggiate che usufruiscono di tali servizi che sarebbero stati erogati in numero minore proprio per coprire il costo dell’Iva. Un danno, pertanto, per l’utenza e la certa perdita di svariate migliaia in Italia di posti di lavori. Per quanto ci riguarda, va dato merito a tutti i gruppi consiliari di aver dimostrato sensibilità umana, lungimiranza politica e senso di responsabilità nell’aver condiviso e sostenuto questa mozione superando le ovvie e legittime posizioni politiche. Ciò vuol dire che quando ci si confronta lealmente su temi concreti e pressanti, il bene comune prevale giustamente sulle diversità di schieramento politico”.