La Sicilia è una regione che da sempre ha avuto una vocazione agricola naturale, favorita da condizioni climatiche ideali, soprattutto per le cosiddette colture mediterranee, sia dalla notevole estensione della superficie utile che, secondo gli ultimi dati, risulta la più estesa in assoluto tra le Regioni d’Italia. Infatti il lavoro agricolo assume un rilevo economico di primaria importanza sia per numero di aziende produttive, nella sola provincia di Ragusa risultano esserci più di diecimila aziende agricole, che per la forza lavoro impiegata. E’ alla luce di ciò la tutela della salute dei lavoratori e le problematiche d’igiene e sicurezza, insite nel settore, non possono essere trascurate dai Sevizi di prevenzione delle Aziende Sanitarie, anche se per le peculiarità del comparto, ci sono notevoli difficoltà di intervento.
E’ molto difficile identificare un’azienda agricola a conduzione familiare, nella nostra regione circa il 94% è rappresentato da questo tipo di organizzazione, determinando, quindi, un condizionamento di sorveglianza per le attività dello SPreSAL (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro) che, per lo più, si esplica in un approccio improntato sul ruolo di assistenza e di promozione della salute più che in qualsiasi altro settore lavorativo. La maggior parte della forza lavorativa agricola, rappresentata per lo più da lavoratori autonomi e da collaboratori familiari, non è sottoposta alle norme di cui al Decreto legislativo n. 81/2008, pur essendo il lavoro agricolo annoverato tra i più pericolosi. Gli eventi infortunistici occorrenti in agricoltura, correlati all’uso di mezzi agricoli, sono tutt’oggi una vera e propria emergenza sanitaria a cui è necessario porre immediate misure di contrasto. Infatti, ogni anno, vengono segnalati 100 casi di infortuni mortali, la maggior parte dovuti a schiacciamento da trattori che si capovolgono perché sprovvisti dei requisiti essenziali di sicurezza o se li hanno non sono attivati dall’utilizzatore (barre antiribaltamento abbassate, cinture di sicurezza non allacciate).
Nella nostra provincia il Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’ASP ha calcolato che le vittime di incidenti con mezzi agricoli avvenuti dal 2011 ad oggi, sono stati dieci, di cui 4 casi solo nel corso del 2013.
Di questi, solo un incidente si è fortunosamente risolto senza portare a morte il conducente del mezzo (la percentuale nazionale è del 60% di decessi sul totale degli incidenti).
Le statistiche nazionali rilevano un costante aumento dei casi di “Morte verde” – +3.6% nel primo semestre 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012.
Concordemente alle statistiche nazionali, anche in provincia di Ragusa gli incidenti su mezzi agricoli coinvolgono maggiormente gli over 65 e coloro che non fanno dell’agricoltura la loro prima occupazione.
La causa di una così alta mortalità sul nostro territorio è principalmente dovuta alla vetustà del parco dei mezzi circolanti, pertanto privi delle misure di sicurezza (Rops e cinture) e comunque del non utilizzo delle stesse per quelle macchine che ne sono dotate. Certamente un fatto culturale ed inadeguatezza dei mezzi.
Lo Spresal dell’Asp di Ragusa ha intrapreso iniziative sul territorio, oltre ai semplici controlli di vigilanza, di tipo formativo – informativo con la realizzazione di pieghevoli, iniziative di informazione in varie occasioni pubbliche (Fiera del Mediterraneo 2012 e 2013), corsi di formazione per addetti alla vendita ed alla manutenzione, Locandine da affiggere nei posti vendita.
“L’iniziativa di oggi si propone di raggiungere gli agricoltori nei loro luoghi di aggregazione, nelle piazze delle contrade rurali, nelle sedi delle associazioni dicategoria con l’affissione del manifesto oggetto della presentazione odierna con l’intento di sollevare, con l’intervento dei media, idonea discussione volta a correggere gli errori comportamentali ed a incentivare la messa a norma dei mezzi agricoli ”, l’intervento del dott. Giuseppe Miceli, direttore dello SPreSAL.
Aliquò, Commissario Straoridnario dell’ASP ha voluto, altresì, sottolineare: “Desidero ringraziare i giovani collaboratori che hanno permesso al Servizio di condurre, con il massimo impegno e professionalità, un percorso di assistenza e di promozione della salute ai lavoratori ed ai datori di lavoro del settore agricolo, pur sapendo che il loro contratto è a tempo determinato hanno sempre lavorato dimostrando serietà e professionalità in un settore molto difficile”.