Gli uomini della Squadra Volanti della Polizia di Stato, hanno arrestato BOGUCKI Tomasz Artur, nato in Polonia il 09.06.1981 per maltrattamenti in famiglia, lesioni resistenza a P.U. e minacce aggravate dall’uso di armi, il tutto a distanza meno di 48 ore da un altro provvedimento a carico di un altro uomo violento.
In data 01.12.2013 alle ore 03.30 una donna contatta il 113 urlando e piangendo in quanto temeva che suo marito la potesse uccidere in quanto era armato di un’ascia.
In pochi istanti due Volanti della Polizia di Stato si trovavano sotto casa della vittima in pieno centro storico a Ragusa e la vedevano in compagnia di un’altra ragazza sul balcone che chiedeva aiuto comunicando ai poliziotti che l’uomo era armato di un’ascia.
Gli operatori di Polizia intimavano all’uomo di aprire la porta ma non ricevevano alcuna risposta, pertanto provavano a sfondarla e dopo vari tentativi riuscivano ad accedere. Una volta all’interno liberavano le donne tranquillizzandole e scoprivano che l’aggressore si era rifugiato in casa al piano di sopra. Una perquisizione dell’immobile permetteva di recuperare l’ascia ancora sul tavolo da cucina ed un grosso coltello lungo ben 40 cm., inoltre riuscivano ad individuare BOGUKI sul cornicione. L’uomo aveva fatto accesso dal balcone del 2° piano ed era in pieno stato d’ebbrezza e minacciava di buttarsi nel vuoto se gli agenti si fossero avvicinati. Dopo la mediazione degli operatori di Polizia l’uomo si convinceva a fare rientro in casa ed appariva tranquillo. Nonostante la presenza degli agenti dopo alcuni minuti, BOGUKI tentava di scagliarsi contro le due donne e lanciava un oggetto contundente contro la moglie. Considerata la condotta violenta dell’uomo gli agenti lo bloccavano per le braccia e, questi al fine di sottrarsi alla cattura opponeva una forte resistenza culminata con calci e colpi nei confronti degli operatori che prontamente li schivavano ed ammanettavano l’energumeno ponendo fine alla sua condotta criminale.
Il racconto della donna, raccolto direttamente in casa in un verbale da parte dell’Ufficiale di Polizia Giudiziaria, era particolarmente grave, difatti era possibile appurare che la vittima da anni subiva violenze da parte del marito (arrestato dalla Polizia di Stato nel 2011 per i medesimi fatti) che spesso culminavano in lesioni e percosse, il tutto con continue minacce nei suoi confronti e nei confronti delle persone a lei vicine come l’amica che in questa occasione era presente.
La donna unitamente all’amica era rientrata in casa in quanto il tempo era molto brutto e pioveva ininterrottamente, pertanto stava chiacchierando, quando BOGUKI faceva rientro ma era ubriaco e per questo la moglie gli intimava di rimanere fuori fin quando non si fosse ripreso; l’uomo per tutta risposta iniziava a minacciarla in ogni modo, anche di dar fuoco all’abitazione. Considerato che non era nuovo a gesti molto violenti la donna lo faceva entrare ma solo per prendere i suoi vestiti, ma lui una volta in casa continuava a minacciarla ed a far presente che non sarebbe andato da nessuna parte. La discussione continuava e per futili motivi l’uomo si scagliava contro l’amica che aveva preso le difese della moglie e per tutta risposta BOGUKI afferrava un’ascia che deteneva in casa ed un coltello di enormi dimensioni, armi che venivano usate per minacciare le due donne di una morte imminente.
Il provvidenziale intervento della Squadra Volanti della Polizia ha fatto si che l’uomo non continuasse a minacciare e picchiare le donne scongiurando il peggio per altro più volte promesso dall’arrestato.
Anche in questo caso la Polizia di Stato ha messo fine all’ennesima violenza nei confronti di una donna vittima del marito non nuovo a questi episodi.
“E’ fondamentale che la vittime di questi reati ignobili si affidino alla Polizia di Stato per trovare aiuto, solo così potranno mettere fine alle continue violenze subite”.
Si raccomanda inoltre a tutte le vittime di violenza che presso la sezione specializzata in reati contro la persona, stalking e maltrattamenti in famiglia, avranno la facoltà di rivolgersi ad alcuni centri specializzati per l’assistenza psicologica e logistica di cui necessitano, con i quali la Polizia di Stato ha stretto un rapporto fittissimo che li lega da anni e che ha permesso di salvare numerose vite.