18 favorevoli e 8 contrari. L’Amministrazione Abbate supera l’esame del Bilancio di previsione 2013, il primo che porta la firma del nuovo sindaco, e riesce a farsi approvare l’atto dalla sua maggioranza compatta.
L’esito del voto è arrivato in nottata, dopo che il Consiglio era stato inviato dalla mattina al pomeriggio, a causa – tra le altre cose – del “parere non favorevole” del Collegio dei Revisori dei Conti, a seguito del quale la Giunta ha dovuto preparare in tutta fretta un maxiemendamento tale da superare almeno le principali criticità rilevate. Il Collegio infatti ha messo in allarme il Consiglio sulla necessità di una maggiore prudenza nelle previsioni di entrata da recupero dell’evasione fiscale (Ici e Tarsu degli anni pregressi), ma soprattutto ha cotretto la Giunta ad adeguare il fondo di svalutazione crediti alle previsioni di legge (25% dei residui attivi anziani), portando il relativo capitolo da 1 milione di euro a 2,4 milioni di euro. Somme che alla fine sono state trovate con un ulteriore notevole incremento delle previsioni di entrata dall’Imu – in tutto 12 milioni 370 mila (dai 7,8 milioni iniziali)-, a detta dell’Amministrazione giustificato da una relazione della società di software che gestisce il servizio entrate, la quale, a seguito di un incrocio dei database, ha attestato che il Comune dovrebbe introitare per questa tassa un totale di 16 milioni di euro. Allo stesso modo sono state aumentate le entrate relative all’Irpef, sebbene con un’aliquota in crescita di soli due punti percentuali (da 0,6% a 08,%), e alla Tares (800 mila euro in più per coprire l’intero costo del servizio).
L’assessore al Bilancio Enzo Giannone ha spiegato le linee guida del suo strumento finanziario: “Il bilancio contiene un’azione tutta in favore dei cittadini. E’ chiaro che guardiamo ai più deboli, in un momento di grande crisi, soprattutto prevedendo misure come il microcredito per le famiglie e il fondo di garanzia per le imprese. Allo stesso modo cerchiamo di riportare una più equa ripartizione del carico fiscale, con un contrasto forte all’evasione, che a nostro avviso giustifica le entrate da maggiori accertamenti. Anche se siamo consapevoli che prudenzialmente questo genere di entrate non dovrebbero essere utilizzate per coprire la parte capitale, siamo anche fiduciosi nel lavoro degli uffici, che sono impegnati in un intenso tour de force, nonostante le difficoltà operative che abbiamo riscontrato e che hanno reso necessaria una riorganizzazione da parte nostra“.
A mettere in difficoltà l’Amministrazione, nella redazione del Bilancio, è stata anche la riduzione – comunicata nei giorni scorsi – dei trasferimenti dello Stato da 10,8 a 7,3 milioni di euro. Tuttavia un grande aiuto è venuto dalla chiusura positiva della transazione con Enel, nella quale sono stati inclusi gli importi da pagare fino al 31 ottobre 2013, alleggerendo parecchio la relativa voce di spesa.
Il presidente del Collegio dei revisori dei Conti, la dottoressa Anna Maria Aiello, ha svolto una lunghissima relazione per spiegare le ragioni del parere, che inizialmente era stato negativo. “Dobbiamo ricordare che questo Comune è obbligato ad una gestione finanziaria molto attenta, che deriva dalla sua condizione ancora molto critica: siamo già alla seconda istruttoria della Sottocommissione ministeriale per il Piano di riequilibrio, che non ha ancora ottenuto l’approvazione definitiva. Per questo a nostro avviso il Bilancio doveva essere reso più trasparente, in particolar modo nella parte relativa alle Entrate: la nostra preoccupazione deriva dal fatto che i processi di recupero dall’evasione sono alquanto lunghi e di difficile quantificazione, per cui immettere queste previsioni nella parte corrente, riferendole ad altrettanti impegni di spesa, compromette l’equilibrio del bilancio”. Un altro punto particolarmente delicato, a detta della Aiello, riguarda le società partecipate: “Col Piano di riequilibrio il problema della Spm sembrava essere stato affrontato, con una riduzione da 3,6 a 2,2 milioni di euro dell’importo dei contratti di servizio. Ma questo non ha comportato un effettivo ridimensionamento dei servizi, che nel 2013 è rimasto esattamente uguale al 2012. Si confida tuttavia che la Spm venga inserita in un provvedimento straordinario di Cassa integrazione in deroga”. In ogni caso è stato chiarito che il maxiemendamento dell’Amministrazione ha portato ad inserire in Bilancio un fondo di riserva di 534 mila euro per esigenze straordinarie, che sarebbe possibile utilizzare proprio per coprire eventuali maggiori spese legate alla Spm e che, insieme al fondo di svalutazione adeguato ai termini di legge e ad un fondo relativo alle passività potenziali, alza a quasi 3,5 milioni di euro l’accantonamento annuo previsto in bilancio.
Anche questo ha reso infine possibile per il Collegio dei Revisori la formulazione di un parere positivo: “Ciò da cui non distoglieremo mai la nostra attenzione – ha concluso la Aiello – è la necessità di avere un avanzo di Amministrazione pari ad almeno 4,5 milioni di euro, che possa garantirci l’equilibrio strutturale del bilancio, compresa la copertura del Piano di riequilibrio finanziario”.
Il parere favorevole dei revisori è però condizionato al monitoraggio, ogni dieci giorni, della compatibilità del bilancio 2013 con il piano di riequilibrio finanziario già adottato dal civico consesso.
Assolutamente contraria a questa impostazione, l’opposizione consiliare, che non ha mancato di porre l’accento sull’introduzione di una spesa irrisorisa ma dal valore significativo: con questo Bilancio, infatti, Abbate ha deciso di ripristinare per se stesso, per i suoi assessori e per i consiglieri comunali quell’indennità di carica che l’Amministrazione Buscema aveva azzerato: si comincia, quest’anno, con i primi 64 mila euro.
“E’ scandaloso – ha sottolineato il consigliere di Sel Vito D’Antona – che mentre si aumentano Imu, Tarsu e Irpef, si pensa di rimettersi in tasca i gettoni di presenza. Ed è scandaloso che non ci si prenda la responsabilità di dire alla città che si è stati costretti ad aumentare le tasse, facendo piuttosto dichiarazioni pubbliche che tendono a dimostrare il contrario. Non bisogna dimenticare quante criticità pone ancora la situazione finanziaria del nostro Comune e che fino allo scorso mese di luglio la Corte dei Conti ci ha detto che non chiede il dissesto solo perchè è in itinere il Piano di riequilibrio. Questo fa sì che quei 4,5 milioni di avanzo non siano solo un numero, ma una filosofia, uno stile di rigore. Nel Piano di riequilibrio avevamo scritto che avremmo fatto bilanci in cui la spesa fosse proporzionata alle effettive entrate di cassa e così non è: basterebbe questo a farcelo bocciare, se per di più andiamo a verificare che finora degli accertamenti da recupero dell’evasione è stato riscosso appena il 10%. E’ giusto che il sindaco pensi a realizzare il suo programma, ma così dimostra di pensare solo a questo, ignorando completamente i vincoli di bilancio”.
Dello stesso avviso il consigliere del Pd Carmelo Cerruto: “Si era fatto il massimo per ridurre la spesa e non aumentare le entrate. Questo bilancio è impostato in modo esattamente opposto al Piano di riequilibrio ed è per questo che non può appartenerci. Mi rammarico anzi per il fatto che il Collegio dei Revisori, negli anni passati così attento a raccomandare a questo Consiglio la necessità di una compressione della spesa, faccia passare un bilancio di questo tipo”.
Compatta, invece, la maggioranza che sostiene Abbate: “Abbiamo vinto le elezioni – ha ricordato il consigliere Piero Covato – e ora traduciamo il nostro programma, la nostra impronta politica, nei numeri del Bilancio. E’ assurdo che questa Amministrazione venga additata come spendacciona, quando la precedente ha impegnato e speso tutte le somme dei capitoli destinati alla cultura, al turismo, alle iniziative produttive. La nostra attenzione va ai cittadini e in particolare a quelli più deboli, con le misure del microcredito per famiglie e imprese”.
Domani alle 11 l’Amministrazione terrà una conferenza stampa per illustrare le proprie scelte nel dettaglio.