“Il tempo delle parole è finito”. E’ il concetto più volte ribadito e che ha trovato tutti d’accordo. Lo ha detto l’assessore alla trasparenza Piero Gurrieri, lo hanno ribadito i Deputati Regionali Vanessa Ferreri e Orazio Ragusa, lo hanno evidenziato gli imprenditori Angelo Giacchi e il presidente di Altragricoltura Gaetano Malannino. L’occasione è stata offerta dal convegno su “Impignorabilità e riforma della riscossione. Dalla Sicilia una spinta al cambiamento del Paese” che si è svolto oggi pomeriggio all’ex convento dei Frati Minori di Vittoria. Una data non casuale quella scelta per questo importante momento di confronto, a sei mesi esatti da morte di Giovanni Guarascio in onore del quale i lavori si sono aperti con un minuto di silenzio. In prima fila c’erano le figlie Claudia e Martina e anche quest’ultima ha dichiarato che momenti di discussione e dibattito come quelli odierni sono utili solo se seguiti da gesti concreti.
“Si deve immediatamente fare una legge che tuteli le prime e uniche case” ha affermato Martina Guarascio. “Oggi c’è molta attenzione sul problema ma io non dimentico che mio papà è arrivato a compiere quel gesto estremo perché prima c’era indifferenza, nessuno ci voleva ascoltare e a nessuno interessava il nostro dolore. Considero mio padre un martire perché dopo il suo sacrificio sicuramente in molti si salveranno e perché ha fatto emergere una realtà tragica che coinvolge troppe persone. La mia famiglia da sei mesi è completamente distrutta – ha concluso – mia mamma è in convalescenza e le cure sono lunghe e costose. Ci affidiamo alla magistratura e speriamo che giustizia sia fatta”.
Tante le personalità intervenute. In prima fila il Prefetto Annunziato Vardè, il Questore Giuseppe Gammino e il Vescovo della Diocesi di Ragusa Mons. Paolo Urso, i comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri, Gagliano, e della Guardia di Finanza, Cavalli. E poi il Vicepresidente Nazionale di Avviso Pubblico, Giovanni Di Martino, il Capo di Gabinetto dell’Assessorato Regionale alle Risorse Agricole e Alimentari Pietro Bellonte, il Commissario Straordinario della Provincia, Giovanni Scarso e il Presidente del consiglio comunale di Vittoria, Salvatore Di Falco. “Ho riletto oggi il testo della mozione relativa all’impignorabilità della prima casa e al sistema di riscossione che abbiamo votato nel maggio scorso e mi sono reso conto che nulla di quanto proposto agli organi politici ho finora trovato seguito” ha rilevato quest’ultimo con amarezza.
Dettagliati ed esaustivi gli interventi del Sindaco Giuseppe Nicosia e dell’assessore Piero Gurrieri che ha illustrato il contenuto del DDL a tutela della prima casa e contro l’attuale sistema delle aste giudiziarie e da Roma il gruppo GAL al Senato e alla Camera ha fatto sapere che farà in modo di depositarlo entro dicembre.
Il primo cittadino ha voluto evidenziare come sia importante da un lato tutelare le parti deboli del ciclo economico e dall’altro attuare delle politiche finalizzate a far reggere l’intero sistema economico stesso difendendo le aziende sane e trasformando il sistema creditizio e di riscossione. “I tempi sono maturi per andare avanti con una serie di iniziative in tal senso – ha affermato – e sarà nostro compito anche sollecitare nuovi momenti di riflessione perché l’attenzione sul problema va tenuta alta sempre e non solo quando si verificano i drammi”. Nicosia ha poi annunciato di poter contare su numerosi esponenti politici di varie parti d’Italia e infatti decine di attestati sono giunti praticamente da ogni regione. Dai Presidenti di Puglia, Lazio e Sardegna, Vendola, Zingaretti e Cappellacci, all’assessore regionale Lucia Borsellino fino ai Sindaci di Milano, Enna, Catania e Lecce. Da Bagheria a Matera, da Pavia a Treviso, da Reggio Emilia a Melilli tutti pronti a sostenere la battaglia che parte da Vittoria.
“Ogni volta che una persona si uccide perché perde la casa o il lavoro la responsabilità è di tutti ma in particolar modo di chi ha un incarico pubblico” ha detto l’assessore Gurrieri. “Il giorno dei funerali di Giovanni Guarascio nella sua omelia il prete ha chiesto che tragedie simili non accadano più e da quel momento noi ci siamo messi a lavorare seriamente proprio con questa finalità. Il DDL frutto di questo impegno, e che consta di 11 articoli, può essere sicuramente arricchito e modificato ma l’importante è che tutte le forze politiche di ARS, Camera e Senato lo facciano proprio, lo portino avanti e lo facciano diventare legge. Solo così le aste non saranno più terreno appetibile per la criminalità e le si potrà regolarizzare facendo in modo, ad esempio, che anche chi non è in regola col pagamento delle tasse non possa partecipare e che chi ha tutti i requisiti possa presentarsi, comunque, solo di tanto in tanto”.
Qualche momento di tensione si è avuto quando un cittadino, palesemente esasperato, ha voluto esternare la sua rabbia urlando contro la classe politica presente. La stessa rabbia, giusta ma estremamente dignitosa, contenuta nelle parole di Angelo Giacchi, l’imprenditore vittoriese ed ex amministratore finito nel girone infernale delle aste e dei pignoramenti e reduce dallo sciopero della fame in Prefettura e dalla protesta davanti alla Banca d’Italia a Ragusa. “In un solo anno – ha denunciato – le banche hanno tagliato i prestiti a famiglie ed imprese del 23% e istituti come Unicredit, che tanto si vantano degli interventi a favore del settore agroalimentare, in realtà sono stati i primi a ritirare i fidi alle aziende agroalimentari ragusane. Adesso basta. Basta all’ingresso di prodotti stranieri a prezzi stracciati, basta a questo erodere capitali di intere generazioni, basta a questo sistema di aste che non ci permette di difenderci e di lottare”. Infine proprio da lui un messaggio di speranza: “Riportiamo un po’ di serenità nelle nostre famiglie, nelle nostre imprese e nel nostro territorio”.