Ha lasciato stupiti persino gli uomini della guardia di finanza il considerevole arsenale, detenuto da un ultraottante ragusano, in un garage in pieno centro abitato nel capoluogo e in un capanno lungo la strada tra Chiaramonte e Comiso. Coinvolto in questa vicenda, che racchiude molte ombre, anche un altro anziano. Entrambi, pensionati, avevano il regolare porto d’armi. Uno dei due, tra l’altro, considerati i reati contestati era passibile di arresto in flagranza di reato, che non è stato reso esecutivo per l’età avanzata. Nei due luoghi, le fiamme gialle hanno trovato quattro pistole, fra cui una 357 magnum, una luger calibro 9 residuato bellico perfettamente funzionante, una pistola calibro 7,65, una pistola calibro 22 modificata, 22 fucili da caccia di vario calibro di cui due artigianali fra cui spicca una lupara privi di matricola, oltre 7.500 cartucce per fucili da caccia di vario calibro, circa 600 munizioni per armi comuni da sparo di vario calibro, sette chili e mezzo di polvere da sparo fra cui 200 grammi di balistite, esplosivo ad alto potere detonante, diverse cartucciere, attrezzatura completa per effettuare la ricarica delle munizioni con modalità artigianali. Entrambi sono stati denunciati a piede libero anche per detenzione illegali di armi. L’attività investigativa è tuttora in corso per verificare tanti punti oscuri. Pare che nel garage nel centro cittadino, l’anziano compiva lavori di manutenzione alle armi a costi piuttosto modici come la pulizia delle canne e la rigatura delle stesse; in altri casi il capanno fungeva da deposito su commissione da parte di terzi che non intendevano lasciare le armi in casa. Da una segnalazione, e dopo diversi appostamenti, i finanzieri hanno sorpreso l’anziano mentre usciva di casa imbracciando un fucile che pare non appartenesse a lui. Da qui è scattato il primo controllo proprio nel garage, dove i finanzieri hanno trovato la prima parte di armamenti. Una soffiata poi da parte di qualche conoscente dell’anziano, ha indicato che il restante arsenale si trovasse custodito in un capanno rurale. Molte le questioni da chiarire, soprattutto se qualche pistola o fucile sia stato utilizzato in azioni criminali o se riconducibile ad attività malavitose, considerato che risulta impensabile che due anziani possano avere un simile arsenale nella propria disponibilità. L’attività investigativa è anche tesa a risalire agli eventuali e reali possessori.