Approvato a Palazzo dell’Aquila, dopo due giornate di lavori e più di 70 emendamenti e sub-emendamenti discussi, il Regolamento per la disciplina del tributo comunale sui rifiuti, più noto come TARES. Il costo del servizio, ben 13,8 milioni di euro, ricadrà interamente sui cittadini ragusani. Questa l’impostazione che deriva dalla norma nazionale ed alla quale l’amministrazione Piccitto ha deciso di aderire. Il Governo Letta aveva infatti dato la possibilità ai comuni di prorogare per un anno il vecchio regime della Tarsu. “Non potevamo avvalerci di questa norma – ha spiegato l’assessore al ramo Stefano Martonara – perché il Comune per coprire l’intero costo del servizio avrebbe dovuto aumentare ulteriormente l’Imu. Riconosciamo i limiti oggettivi di questa manovra nazionale che come Comune subiamo e nella quale abbiamo pochissimi margini di manovra. Abbiamo comunque lavorato per introdurre principi di equità e ridistribuire l’aggravio in maniera giusta. Abbiamo per esempio tutelato le categorie più colpite, ovvero quelle che producono una maggiore quantità di rifiuti come gli ortofrutta o i vivai, prevedendo un raddoppio della tariffa e non quadruplicazione come avviene in ambito nazionale”. “La maggioranza dovrebbe spiegare ai cittadini – ha ribattuto Maurizio Tumino del PdL – il perché si stia procedendo a caricarli di tasse. Il Comune ha possibilità di mantenere inalterate le cose ed invece introduce una nuova tassa per 2013, ben sapendo che tra pochi mesi tutto dovrà essere rifatto per l’introduzione della Trise. Fare cassa è la chiara scelta presa dal Sindaco Piccitto”. Una valanga di astenzioni e “no”, arrivata dai sedili della maggioranza, ha di fatto seppellito gli emendamenti presentati dalle opposizioni. “Tutte le riduzioni contenute negli emendamenti bocciati – ha commentato Giorgio Mirabella, Idee per Ragusa – avrebbero tutelato le fasce più deboli della popolazione ragusana. Attraverso le nostre proposte si sarebbero spalmati gli effetti negativi di questa ulteriore tassa più correttamente”. “È la prima volta che siedo in questa aula – ha esclamato Angelo Laporta di Territorio – ma non credo che gli altri anni non si sia riuscito a trovare un accordo sui temi essenziali. Un comportamento indegno, un atto che non merita il voto”. Fa eccezione Sonia Migliore. Ben due gli emendamenti dal consigliere UdC che hanno raccolto il favore della maggioranza: il numero 48 che sposta il termine da 180 a 60 giorni concesso agli uffici per rimborsare eventuali somme derivanti da errori a danno degli utenti ed il numero 49 che prevede l’aumento della quota variabile alle banche e gli istituti di credito da 6,93 a 10%. Unanimità inoltre nell’emendamento n.17 (sebbene sub emendato) primo firmatario Gianluca Morando, Movimento civico ibleo, che prevede una esenzione del 100% per tre anni alle nuove attività nel centro storico di Ragusa superiore, il cui perimetro sarà delimitato dal regolamento tecnico. “Un segnale importante che siamo riusciti a lanciare all’unanimità – ha sottolineato Morando – per la rivitalizzazione del centro storico”. Esenzione totale per tre anni anche per chi acquista e ristruttura abitazioni in centro storico, grazie ad una proposta a firma Cinque stelle. Tra gli emendamenti bocciati quelli che prevedevano di esonerare dalla Tares tutte le attività ricadenti nella zona artigianale ed industriale (emendamento 25), tutte le famiglie che adottano un cane randagio (emendamento n.20) o un gattino (emendamento n.20) dal canile municipale, le strutture culturali non comunali quali musei, biblioteche e teatri, gestiti da privati o enti (emendamento n.27), tutti quei locali ad uso abitativo e non, che siano chiusi ed inutilizzati seppur agibili (emendamento n.29), locali adibiti a sede principale di onlus, associazioni di volontariato, culturali e politiche di ambito locale (emendamento n.31).
L’atto passa, sebbene, come è avvenuto la settimana scorsa per l’aumento dell’Imu, senza il contributo di Partecipiamo e Movimento Città che decidono di astenersi. Giovanni Iacono poiché nel ruolo di presidente del Consiglio, Carmelo Ialacqua perché, pur apprezzando un’apertura al dialogo arrivata dal sindaco Piccitto, lamenta ancora una volta il mancato coinvolgimento nell’elaborazione del regolamento. “I dubbi sulla Tares hanno accomunato tutti i Comuni – ha evidenziato Ialacqua – ma io addebito la responsabilità di questo disastro alla politica di Roma e quindi delle forze politiche che sono state e sono tuttora in maggioranza. Certo si sarebbe potuto riflettere maggiormente prima di decidere di eliminare il regime della Tarsu”. “Una scure che l’amministrazione ha abbattuto sulle famiglie ragusane”, ha commentato Giuseppe Lo Destro di Ragusa domani. “Un atto che sancisce il fallimento della politica sociale di questa amministrazione”, ha continuato Sonia Migliore. “Questa si conferma l’amministrazione delle tasse, con 7,5 milioni di euro in più decretati in appena una settimana”, ha concluso Maurizio Tumino. Approvati a tarda notte altri due atti propedeutici al bilancio di previsione: la Verifica e Determinazione del prezzo di cessione delle aree e fabbricati da destinare alla residenza, alle attività produttive e terziarie ed il Piano di alienazione e valorizzazione immobiliare.