Non è una mission impossible ma poco ci manca. Il Ragusa in crisi di risultati e societaria attende la visita della Cavese, terza forza del torneo e reduce dalla cinquina rifilata all’Orlandina. Mentre il nuovo presidente Savarese si lamenta di essere stato lasciato solo dalle forze imprenditoriali della città, e non è in carica neanche da un mese, l’allenatore Sorrentino deve cercare di farsi bastare quello che ha a disposizione. Cioè un manipolo di giocatori sfiduciati ed incompleti in alcuni ruoli. Basterà a fermare la corsa degli “Aquilotti”? Si aspetta il primo di dicembre per ricevere qualche regalo che attualmente appare comunque molto lontano.
Due scontri d’alta classifica attendono le iblee in eccellenza. Modica e Vittoria sono accomunate dalla posizione, dai punti e dalla crisi societaria. I rossoblù vogliono restare concentrati solo sul campo come ha ribadito capitan Filicetti in settimana. Certo non è facile restare concentrati quando non si hanno certezze sul proprio futuro. Siracusa è una tappa importante per il cammino agonistico, il 15 novembre lo sarà invece per il cammino societario. In quella data dovrebbero arrivare le dimissioni di Cundari annunciate ma non ancora concretizzate. Il Siracusa nonostante il passaggio a Pippo Strano appare sempre in crisi. I grandi nomi aretusei non stanno rendendo come ci si aspettava e la tradizione è tutta a favore del Modica che ha già eliminato gli azzurri dalla Coppa Italia. Tanti ex, da una parte Filicetti e Panatteri dall’altra Calabrese e Bonarrigo.
Il Vittoria che sull’orlo del baratro ha violato il campo dell’Acireale attende la visita di un’altra big, la S.Pio X. Anche in questo caso venti di tempesta soffiano sulla società ed in settimana il DG D’Agosta e lo sponsor principale se le sono mandate a dire tramite la stampa. Come sempre i soldi al centro dei problemi. Lo sponsor sostiene di aver onorato il proprio impegno, D’Agosta sostiene solo per il 10%. Nel frattempo i giocatori dovrebbero prendere almeno la mensilità di settembre. Hanno però dimostrato di essere uomini veri e grandi atleti e proveranno anche domani a vincere per continuare la corsa nell’alta classifica.