Un nome quasi certo, una data di nascita, il probabile nome del figlio che sarebbe residente in provincia di Ragusa e la sua età. Sono gli elementi su cui stanno lavorando senza sosta i carabinieri di Ragusa per venire a capo del mistero che aleggia sul cadavere della donna ritrovato lo scorso settembre in una stradina accanto lo stadio di Santa Croce. La vittima di nazionalità romena si chiamerebbe Lacramioara e avrebbe avuto 46 anni. Inoltre avrebbe due figli, attualmente irreperibili, uno residente in Lombardia, e l’altro che si potrebbe chiamare Catalin di 28 anni ed avrebbe avuto la residenza ad Acate, non escludendo che si possa esser trasferito a Vittoria. Con questo nome i militari hanno operato ricerche incrociate nelle banche dati scoprendo che una donna con tale nome era stata domiciliata in contrada Macconi. La svolta all’attività di indagine dei militari è giunta grazie all’ abile lavoro compiuto sul telefonino, trovato vicino al cadavere. I carabinieri hanno rintracciato e sentito le persone che avevano avuto gli ultimi contatti con quel telefono cellulare, tre agricoli d’origine rumena e un imprenditore agricolo santacrocese. Tutte le dichiarazioni convergono su una donna e in particolare l’ultima testimonianza, resa da un romeno domiciliato a Gela, avrebbe chiuso il cerchio fornendo un nome. Tuttavia sono tantissimi i dubbi che continuano a contraddistinguere il caso. Non si comprende il perché la scomparsa della poveretta non sia stata denunciata. Non si è capito dove e con chi viveva prima di far perdere le proprie tracce e soprattutto non sono per nulla chiare le cause del decesso. Intanto i militari di Ragusa hanno informato l’Ufficio Europol di Roma per ottenere dalle Autorità rumene maggiori indicazioni sulla donna ritenuta essere il cadavere, e soprattutto una foto e una lista di parenti. Successivamente, anche aiutati dagli esiti delle investigazioni scientifiche che il Ris di Messina sta conducendo sui reperti trovati in loco, si spera di poter esattamente sapere come e quando sia avvenuta la morte della donna per capire se vi siano o meno responsabilità da parte di qualcuno.