Spossatezza e stanchezza sono abbastanza visibili sui volti di Angelo Giacchi e Giovanni Cirnigliaro, rispettivamente al terzo e secondo giorno di sciopero della fame e per Cirnigliaro anche della sete. La protesta che stanno compiendo dinnanzi la Prefettura di Ragusa è finalizzata ad aprire un fronte di discussione per modificare il metodo delle aste giudiziarie di cui Giacchi, in qualità di imprenditore agricolo, è stato vittima. La protesta andrà avanti ad oltranza sin quando, i due non avranno la possibilità di incontrare il Prefetto Annunziato Vardè, in questi giorni fuori sede. L’incontro con il massimo rappresentante del governo in provincia, segue quello già avuto con il prefetto vicario a cui Giacchi e Cirnigliaro hanno spiegato le rivendicazioni alla base della protesta. Si attendono azioni concrete per tentare di dare un sostegno a tutti quegli imprenditori che rischiano di perdere aziende e abitazioni. Intanto in questi giorni sono stati tanti gli attestati di solidarietà di natura istituzionale, politica e da parte di semplici cittadini.