“Se mi avessero dato la parola avrei chiesto, nelle more che arrivino gli esiti dei ricorsi presentati a Palermo, di rinviare i lavori. Avevo intenzione di trovare una mediazione all’interno del congresso poiché i toni si erano surriscaldati e non fa bene a nessuno mantenere delle contrapposizioni così marcate.Purtroppo non mi è stato permesso di dire nulla. Stasera non è stata insultata Venerina Padua, che non è niente e nessuno, è stato insultato il ruolo del senatore. Stasera sono state oltraggiate le istituzioni”. Queste le affermazioni della senatrice Padua, fatte a pochi metri di distanza dalla sala che ospitava il congresso provinciale del Partito democratico, mentre si proseguiva con le operazioni del voto che avrebbero portato alla elezione di Giovanni Denaro a segretario provinciale. Una conferenza stampa convocata d’urgenza per spiegare i motivi che hanno spinto Calabrese ed i suoi ad abbandonare la sala, denunciandouna serie di illegittimità compiute dalla commissione provinciale. “Avevamo chiesto un rinvio all’11 novembre – haspiegato Peppe Calabrese, di fianco alla Padua – per garantire un regolare svolgimento dei lavori. Una richiesta più che legittima visto che attualmente la commissione regionale che vigila sui congressi deve valutare ben due ricorsi presentati da noi. Purtroppo è stata perpetrata anche stasera la condotta dalla commissione provinciale tenuta in queste ultime settimane, dopo che è stato calpestato il deliberato arrivato da Palermo il 16 ottobre che definiva le modalità di divisione dei 51 delegati in base ai rinnovi. Modalità – chiarisce – che avrebbero assegnato al secondo circolo al massimo 2 componenti, 4 o 5 al terzo circolo”. I ricorsi presentati a Palermo, ha riferito lo stessoCalabrese, riguardano le modalità di voto presso il circolo di Comiso ed alcune prassi seguite dal secondo circolo di Ragusa. “Anche per questi motivi – continua l’ex consigliere comunaledi Ragusa – era assente stasera un garante inviato dal Presidentedella commissione regionale per il congresso Alfredo Rizzo. Ovviamente noi non possiamo sentirci tutelati quando a vigilare sul regolare svolgimento di questa votazione rimane solo Gigi Bellassai. Chiederemo pertanto che Palermo invalidi l’esitovenuto fuori questa sera affinché a decidere possa essere unaplatea legittimata. Solo in questo modo verrà eletto un segretariodi tutto il partito e non di una parte”.
Nemmeno presa in considerazione l’ipotesi di lasciare il partito, qualora tutte le richieste avanzate dovessero cadere nel vuoto. “Stasera qui con me ci sono i gruppi dirigenti di Pozzallo, Ispica, Santa Croce, Modica, Scicli. Noi rappresentiamo un importante pezzo di partito che ha vinto sei congressi sui dodicisvolti, o quattordici per alcuni. Non abbandoneremo certamente casa nostra – ha concluso Calabrese – ma lotteremo affinché si ritorni ad un partito fondato sulle regole democratiche e sull’unità”.