Sel incalza: “Anche questo sindaco fa parte del partito del cemento”

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Una nota ufficiale urgente all’assessore regionale competente con la quale chiedere una approfondita verifica sul profilo di legittimità del finanziamento per la costruzione delle 26 villette e delle opere di urbanizzazione ad esse collegate inserite nel Piano integrato di riqualificazione urbana presentato da privati in territorio di Pozzallo.

È stato questo l’impegno politico assunto dal parlamentare e coordinatore di Sinistra Ecologia Libertà siciliana on. Erasmo Palazzotto a conclusione della conferenza stampa svoltasi nella sede di Sel, in via Napoli a Pozzallo.

Altresì il parlamentare non si è sottratto ad esprimere un giudizio politico sull’intera vicenda legata al Piano Integrato. Non solo sul merito del progetto, definito senza criteri e in diversi punti viziato da palesi anomalie, ma anche sui risvolti politici che hanno portato alla crisi della Giunta, con l’estromissione di Sel dall’Amministrazione e la conseguente perdita della maggioranza in seno al CC da parte della coalizione che si era affermata alle scorse elezioni amministrative.

“A Pozzallo, e il P.I. ne è una palese dimostrazione, non è cambiato nulla, ha dischiarato Palazzotto.
La Giunta Luigi Ammatuna ha fallito perché, nonostante gli impegni assunti con i cittadini in campagna elettorale, ha operato sulla strada del continuismo e non in rottura col passato. Noi come Sel siamo stati coraggiosi e coerenti, coraggiosi perché studiando le carte abbiamo scoperchiato la pentola dell’affaire e coerenti perché, invece di restare attaccati alle poltrone, abbiamo inteso rispettare il patto programmatico con i cittadini che ci avevano premiati per cambiare le cose e non per essere subalterni a un’idea di vecchia politica”.

E a fronte del rischio della perdita del finanziamento per colpa della ditta e dell’ottusità di chi difende ancora un progetto che non sta assolutamente in piedi, l’on. Palazzotto si è detto convinto che non può essere la città di Pozzallo a pagare per tutti, “nel senso che – ha chiarito – se all’assessorato capiranno che è possibile risparmiare quel finanziamento promesso ai privati per opere assolutamente non pubbliche, si potranno reperire somme per Pozzallo per vere opere di riqualificazione urbana dove veramente ce ne è di bisogno”.

I lavori della conferenza stampa erano stati introdotti da Giovanni Colombo che nella sua qualità di assessore ai LLPP ha avuto l’onere “non solo di studiare e approfondire le carte di un progetto – ha specificato – che presentava vizi e irregolarità evidenti a tutti” ma di operare in un primo momento a modificare in positivo il progetto, a riprova dell’atteggiamento non pregiudiziale di SEL rispetto al progetto stesso, e poi a constatarne l’assoluta improponibilità dello stesso in quanto mancante di documentazione, prima fra tutte quella della disponibilità dell’area da parte dei presentatori del progetto”.
Tra l’altro, ha stigmatizzato il fatto che solo ora, a distanza di un anno e mezzo dall’avvio dell’ier amministrativo, i tecnici si sono accorti che una rotatoria prevista in progetto era già stata realizzata da un’altra lottizzazione e che opere di canalizzazione di acque piovane si possono realizzare in sinergia con lottizzazioni adiacenti. “ Ciò ha portato, ha concluso Colombo, a una economicità dei costi pari a 156 mila euro che senza la battaglia di Sel non sarebbero emersi”.

E proprio nel merito tecnico-giuridico ha improntato il suo discorso politico Rosa Galazzo – presenti anche i consiglieri Duri e Baglieri – la quale, nella qualità di capogruppo consiliare, ha portato avanti la battaglia istituzionale in seno al Civico consesso.
Infatti ha puntigliosamente ricostruito le varie tappe dell’iter amministrativo, dalla famosa delibera di modifica e conferma del dicembre 2012 all’azzeramento della Giunta e della estromissione di Sel dalla stessa, ai continui rinvii chiesti dall’ex maggioranza divenuta minoranza in CC, alla non volontà – “ forse per timore?, si è chiesta – di portare a quasi un anno di distanza in CC la discussione per il definitivo giudizio sul progetto.
“Le irregolarità sulle procedure di esproprio, così come le costruzioni previste che non hanno nulla di popolare, la variante urbanistica necessaria e tra l’altro nella fase del redigendo Piano Regolatore Generale, la mancanza di servizi di riqualificazione urbana – ha ribadito la Galazzo – ci hanno portato a credere che tutto l’impianto progettuale non stava in piedi e che pertanto il progetto stesso era ed è da bocciaree non da promuovere, come invece si ostinano ancora coloro i quali, essi sì, mantengono un atteggiamento acritico e accondiscendente verso un’opera che riguarda un’azione speculativa di privati e men che mai agisce in direzione del bene comune”.

Alla conferenza stampa ha partecipato l’arch. Marcello Vindigni che è intervenuto, planimetrie e carte alla mano, documentando come sui tre quesiti su cui era stato chiamato ad esprimersi in qualità di esperto a titolo gratuito nominato dall’assessore Colombo – e cioè quale area era interessata all’intervento, le opere di urbanizzazione previste, i criteri di assegnazione degli alloggi – permangono numerose e palesi discrepanze tra il Bando, il progetto e le finalità dell’opera che riguarda 26 villette e ben 7 milioni e 300 mila euro di investimento, tra fondi pubblici regionali, fondi dei privati e fondi a carico del bilancio del comune di Pozzallo.
“Se si intende avviare una vera azione di riqualificazione, ha concluso, si intervenga nell’area degli insediamenti abitativi di piazzale Italia che necessitano di interventi di messa in sicurezza e di ristrutturazione e non già in un’area exreaurbana dove la variante moltiplica per quattro l’indice di fabbricabilità e dove le villette previste in progetto tutt’altro potranno dirsi popolari con un canone d’affitto mensile di circa 700 – 800 euro che nessun nucleo familiare, men che mai quello indigente o popolare, potrà mai pensare di permettersi”.

Il gruppo consiliare SEL – insieme a consiglieri indipendenti che hanno lasciato il PSI troppo arrendevole rispetto a questo progetto che andava e va bocciato – risulta compatto e al completo a sostegno di una posizione politica che in tutta questa vicenda segna indubbiamente un passaggio chiaro, che in tutte le sedi sarà ribadito alla città, tra chi annunciava cambiamenti sostanziali in campagna elettorale e alla fine si è rivelato in continuità con il peggiore passato di Pozzallo aderendo al“partito trasversale del cemento”!