Anche L’ultima “isola felice” del calcio ibleo ammaina bandiera. Dopo Ragusa e Modica anche Vittoria è stata travolta da una bufera societaria che ne mette a rischio il proseguimento della stagione. Il progetto della dirigenza sembra essersi arenato perché i soldi si sono finiti. Semplice ma essenziale. Ed è già cominciato il fuggi fuggi. Sono andati via praticamente tutti, ultimi in ordine di tempo Diop e gli juniores Casisa e Caruso. Rimangono i vittoriesi ed un manipolo di giovanissimi che dovranno tirare la carretta non si sa fino a che punto. Domani trasferta ad Acireale, ma il campo in questo momento è l’ultimo dei pensieri. La crisi del pallone che ha investito gli Iblei sta distruggendo decenni di storia. A Ragusa con l’insediamento di Savarese si ricomincia una nuova stagione. O almeno si spera. Si spera di non ripetere la sciagurata gestione di Enzo Vito. E’ stato richiamato Roberto Sorrentino alla guida tecnica ma anche qui si assiste alla diaspora di calciatori che vogliono scappare al più presto da Ragusa. Torrecuso è la prossima tappa di un cammino che fin qui è stato un calvario. Tutto tace a Modica dove il presidente Cundari si fa sentire periodicamente solo a mezzo stampa con lettere aperte indirizzate sempre al sindaco Abbate chiedendo un po’ di attenzione alle sue dimissioni annunciate da oltre un mese e programmate per il 15 novembre. Dal comune hanno però più volte ribadito che quando la squadra verrà consegnata si faranno trovare pronti ad accoglierla. Il morale dei calciatori però è sotto i tacchi, anzi i tacchetti in questo caso. Le sconfitte con Rosolini e Mazzarrà sono il chiaro specchio di una situazione psicologicamente insostenibile che rischia di compromettere un campionato che doveva essere quello del rilancio del calcio nella Contea. Domani alle 14:30 arriva il Rometta ma, ahinoi, anche in questo caso non è la principale preoccupazione.