La “querelle” delle bollette di gas e luce non pagate, dieci milioni di euro che dovranno essere reperiti dalle casse comunali, ancora al centro del dibattito. Ai consiglieri vicini all’ex sindaco Nello Dipasquale, i quale avevano sostenuto che se vi fossero davvero così tante bollette non pagate i fornitori avrebbero “tagliato” il servizio, risponde l’assessore Stefano Martorana, che ha la delega al Bilancio. Lo fa in maniera dettagliata, spiegando alla fine che per far fronte a queste spese occorrerà aumentare l’Imu sulla seconda casa al 9 per mille. Una “mossa” del commissario straordinario che il gruppo Dipasquale nella passata consiliatura aveva appoggiato, ma che era stata bocciata dalla vecchia opposizione. “Il Comune – spiega Martorana su facebook – ha fissato negli anni una “spesa storica” forfettaria per l’energia. Questo significa che il bilancio comunale non aveva previsto risorse sufficienti a coprire tutte le spese per luce e gas. Risultato? Ritardi nei pagamenti e una morosità cronica, con debiti crescenti nei confronti dei diversi fornitori. Parlo di “diversi fornitori” perché attraverso il cambio di 5 diversi fornitori è stata evitata la sospensione della fornitura. Si è anche registrata una parentesi in “regime di salvaguardia” nel mese di novembre 2012, che ha comportato un aggravio del 30% sulla bolletta (si va in “salvaguardia” quando non c’è alcun fornitore disponibile): nel mese di novembre, la bolletta elettrica è passata da 700.000 euro al mese a oltre 900.000 euro al mese. La rotazione dei fornitori ha, nei fatti, permesso al Comune di accumulare debiti senza la necessità di onorare i pagamenti. Quando si accumulava morosità, il fornitore interrompeva il rapporto e il Comune passava ad un altro fornitore”. Ed aggiunge: “Il giocattolo si rompe quando nessuno dei fornitori risulta disponibile: in quel caso, il costo dell’energia esplode (+30%) e nell’impossibilità di far fronte ai pagamenti si può arrivare (nei casi più gravi) all’interruzione di alcune forniture. Per il gas la situazione è stata diversa, anche perché la rotazione dei fornitori non è stata possibile. Il Comune ha accumulato un debito di oltre 300.000 euro, soprattutto per la piscina comunale (che costa circa 250.000 euro all’anno solo per il gas). A causa delle bollette non pagate all’inizio dell’anno 2013, nei mesi di luglio e agosto è stata sospesa la fornitura di gas metano nella piscina comunale, in tutti gli impianti sportivi e in tutte le scuole. Attraverso un accordo con il fornitore è stato possibile dilazionare i pagamenti e riattivare immediatamente la fornitura”. E poi la conclusione: “Viste le difficoltà, abbiamo deciso di assumerci tutta la responsabilità di un aumento dell’Imu sulla seconda casa. Stiamo lavorando per ridurre la bolletta energetica attraverso una serie di interventi per il recupero dell’efficienza. Questi risultati arriveranno e saranno visibili”. Domani in commissione la proposta di innalzamento dell’Imu.