Consiglio comunale, maggioranza e opposizione non fanno altro che litigare

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Un consiglio comunale lunghissimo, terminato dopo le tre di notte, ha riproposto l’ormai abituale muro contro muro tra maggioranza ed opposizione. La scelta dei Cinque stelle di disertare l’aula lunedì sera per recarsi presso il presidio di protesta davanti al palazzo della Provincia, determinando di fatto il rinvio di 24 ore della seduta, è stato fortemente criticato da parte dei consiglieri di opposizione.

“La mezz’ora di comunicazioni – spiega Giorgio Mirabella, Idee per Ragusa – di cui è stato impedito lo svolgimento, sarebbe potuta essere una occasione per proporre soluzioni concrete al problema di queste famiglie che attendono il ripristino del servizio di assistenza dedicato ai loro figli. I Cinque stelle hanno invece scelto ancora una volta di delegittimare questa aula, preferendo una azione di mera propaganda al fine di apparire sui giornali. Di concreto invece la Giunta Piccitto cosa ha fatto? Ebbene, attraverso la presentazione un ordine del giorno, firmato da tutti i consiglieri di minoranza, intendiamo impegnare l’amministrazione a garantire, a costo zero, alle famiglie di alunni diversamente abili residenti in città, il servizio di assistenza specialistica ed il trasporto nelle sedi delle scuole medie superiori”.

Altro ordine del giorno presentato dall’intera opposizione, primo firmatario Maurizio Tumino del PdL, riguarda la sopravvivenza del Consorzio universitario. “Preso atto che il Comune non ha ancora provveduto al versamento di 420 mila euro al Cui per l’annualità in corso e che da oltre tre mesi i dipendenti non percepiscono nessuna remunerazione si intende impegnare l’Amministrazione, a prescindere dalle scelte strategiche che verranno adottate, di salvaguardare i livelli occupazionali esistenti”.

Passando ai punti esitati in aula, ben ventuno emendamenti, quindici dei quali presentati dalle opposizioni (tutti meno uno respinti), hanno dilungato l’approvazione della modifica al Regolamento per l’uso e la distribuzione dell’acqua potabile. “Un atto già predisposto dal Commissario Rizza – ha sottolineato l’assessore Stefano Martorana – che revisiona un regolamento risalente al 1984, quindi obsoleto e da aggiornare. Obiettivo primario dotare l’amministrazione di strumenti utili a contrastare l’evasione ed il recupero di quelle somme che spettano all’ente”. “È un regolamento troppo restrittivo – ribatte il consigliere di Ragusa domani Giuseppe Lo Destro – non si possono prevedere azioni di chiusura totale del servizio alle famiglie inadempienti. L’acqua è vita e non possiamo permettere che chi non ha la possibilità di pagare il canone non possa più né bere né lavarsi”. Questo il taglio degli interventi di tutti i consiglieri di minoranza. “Un regolamento non deve servire solo agli uffici – continua Sonia Migliore, UdC – ma dev’essere sostenibile per i cittadini. Se da un lato si possono capire le intenzioni di un Commissario, il cui unico fine era quello di fare quadrare i conti, adesso non comprendiamo come una amministrazione politica possa accettare uno strumento concepito solo per fare cassa. Questo atto non sembra tenere conto neanche delle fasce deboli – conclude – per noi un fatto gravissimo”. “Sembra che questa amministrazione abbia deciso di lavarsi le mani – sottolinea Maurizio Tumino, PdL – adottando in maniera integrale l’atto già predisposto dal funzionario della Regione. Noi crediamo invece che questo documento debba essere migliorato in varie parti. In commissione avevamo chiesto un aggiornamento della seduta per poter meglio studiare i meccanismi introdotti, avevamo chiesto di avere maggiori informazioni circa i 15 milioni di euro di cartelle non pagate, volevamo capire come sarà introdotto il servizio di telelettura ma, anche questa volta, l’amministrazione non ha inteso aprire alle opposizioni”. “Ricordo – risponde l’assessore Martorana – che la commissione consiliare lo scorso aprile ha esitato l’atto all’unanimità. Alcuni degli stessi consiglieri presenti allora, ed ora rieletti, scoprono di non condividere più quel regolamento. Come mai questa conversione a distanza di qualche mese?”. Approvata invece all’unanimità la revisione generale e l’aggiornamento del Piano di Protezione Civile nonché la predisposizione della parte relativa al Rischio Sismico. Un corposo atto, composto da più di trenta tavole fra relazione generale ed allegati, redatto dall’architetto Marcello Dimartino, responsabile della Protezione civile comunale, coadiuvato da uno staff di tecnici. “Un documento che per essere il più funzionale possibile – precisa Dimartino – verrà rimodulato almeno ogni sei mesi. Sarà importante condividere con la popolazione questo strumento di prevenzione, utile nei casi di eventi calamitosi. Una parte importante del piano sarà proprio quella relativa alla comunicazione”.